"La presenza di un gasdotto non influenza le scelte turistiche"
Galatina – La ricerca condotta dall’ISPO, l’istituto diretto da Renato Mannheimer, per conto di TAP, “ha verificato scientificamente –si legge nel documento diffuso ieri nel corso del workshop organizzato nell’ambito di ExpoITM- l’atteggiamento dei turisti, dei cittadini e delle imprese turistiche locali riguardo all’impatto ambientale ed economico derivante dalla presenza dei gasdotti sul territorio di riferimento. Per rispondere agli obiettivi di ricerca, è stata realizzata un’ampia indagine in quattro località interessate dalla presenza di un gasdotto: Casal Borsetti (RA), Marina di Torino di Sangro (CH), Grottammare (AP), Mazara del Vallo (TP). Nel complesso, sono state intervistate oltre 1.000 persone suddivise, all’interno di ciascuna località, tra: turisti, residenti e imprese turistiche locali”.
Questi, in estrema sintesi, i risultati dello studio condotto fra il 12 e il 29 agosto 2014. (In allegato le diapositive complete di dati):
Sono la qualità del mare, la presenza di parenti/amici e la logistica i motivi principali di scelta della località; segue la natura e il paesaggio.
Circa un quarto dei turisti ha preso in considerazione mete alternative: la Puglia risulta la destinazione italiana più citata.
Significativo l’impatto di impianti industriali, centrali energetiche e strade ad alta frequentazione; mentre i gasdotti influenzano 1 intervistato su 10.
Nelle località esaminate la maggioranza dei turisti non è a conoscenza della presenza del gasdotto. La conoscenza della presenza del gasdotto non sembra, comunque, influenzare la scelta della meta turistica.
Tra i non conoscitori, la presenza del gasdotto non sembra avere un’influenza negativa nella scelta della meta turistica.
Il Salento è conosciuto da 8 intervistati su 10.
La qualità del mare e la natura sono i principali motivi di scelta: la comodità – invece – viene citata limitatamente.
In generale, il Salento attrae il 40% dei turisti potenziali.
La costruzione di un gasdotto in Salento non sembra un elemento deterrente per i turisti, specie “potenziali”.
Circa il 60% dei residenti e delle imprese turistiche locali è a conoscenza della presenza del gasdotto.
La sua presenza nella vita quotidiana risulta discreta.
Secondo i due terzi dei residenti e delle imprese, i turisti non sono a conoscenza della presenza del gasdotto.
Secondo residenti e imprese, i turisti a conoscenza del gasdotto hanno un atteggiamento di indifferenza verso l’impianto.
Tra le imprese, è sensibilmente più diffusa la percezione della diminuzione del flusso turistico che non è però imputato al gasdotto.
Promozione turistica e nuova rete di collegamenti sono le ragioni che spingono il turista a scegliere.
Renato Mannheimer non si scompone neanche quando dal fondo dello spazio conferenze, ricavato nell’infuocato padiglione blu della Fiera di Galatina, qualcuno dei NO-Tap definisce ad alta voce “marchetta” lo studio dell’ISPO.
Le urla dei contestatori sono rivolte soprattutto verso Ernesto Somma e Salvatore Volpe di Tap, “rei” di non raccontare tutta la verità sul gasdotto che dovrà sfociare a San Foca dopo aver percorso circa 1400 chilometri attraversando l’Adriatico.
Alle puntuali osservazioni di Alberto Santoro, operatore turistico melendugnese, i due tecnici TAP rispondono con altrettanto documentati chiarimenti. Le rumorose intemperanze di qualcuno degli irriducibili NO Tap costringono il vicequestore Giovanni Bono a riportare l’ordine con fermezza.
Quando il confronto sembra diventare interessante il drappello dei contestatori abbandona il campo.
Tweet |