"La nostra estate? Fondata su identità e dialogo"

Autocritica e bilanci sulla sfera culturale galatinese

Cara Valentina, quanto hai scritto giunge quasi a conclusione della lunga Estate della cuccuàscia. Ritrovarsi a Galatina e diviene così occasione di riflessione e confronto. A quanto tu hai scritto è seguito il gradito appuntamento dell’8 settembre con Mimmo Martina e il suo libro ed ancora seguiranno gli ultimi tre appuntamenti dei Concerti del Chiostro attesi da un pubblico numeroso ed “educato” dalla assidua partecipazione: parliamo, come tu sai, della sedicesima edizione della stagione concertistica. Ma quello che tu hai scritto passa dal commento estemporaneo ed a caldo di una manifestazione al senso ed al fine del “fare cultura” in un territorio e quindi non può cadere nel silenzio o nell’indifferenza dell’assessorato che in questo momento ricopro. Anche perché scritto da te è per me importante.
Ogni volta che si dà vita a una rassegna, o anche ad una singola iniziativa che nella definizione di “culturale” genera pretese ed attese – ed è bene che sia così – si è chiamati poi, per la responsabilità di chi amministra risorse pubbliche - spesso ahimè modeste! – e per la delega stessa volta ad accompagnare la crescita culturale, a fare autocritica e bilanci. E’ servita o no, è stata pensata, organizzata e realizzata come si deve? Tante le domande.
Di certo l’estate galatinese ha consentito ai Galatinesi di trascorrere serate, ora di nicchia ora di massa, ora in centro ora in periferia e nelle frazioni, ha consentito di partecipare ad eventi in cui la città è stata scelta da turisti e da appassionati: leggere che Galatina è divenuta la quarta meta più gettonata ed apprezzata dell’estate salentina 2013 riempie di soddisfazione. Ma la crescita culturale, tu me lo ricordi, abbisogna di tutta la cura possibile, di amore e pazienza, di delicatezza (bello il tuo ritorno al senso della parola cultura, con l’immagine del coltivare il seme che genererà i suoi frutti!); la crescita culturale è fatica nella quale tutti coloro che sono chiamati ad agire, scuola, famiglia, associazioni, spesso dichiarano di aver fallito o di essere in ritardo; assumere poi come istituzioni l’impegno di concorrere alla crescita dell’intera comunità, nella quale ciascuno procede con i propri ritmi e con le proprie modalità, non è certo facile.
Inoltre la responsabilità politica verso un territorio sta non solo nell’augurarsi che la domanda, anno dopo anno si chiarisca, - come tu auspichi - ma che anche l’offerta, la proposta culturale, abbia un senso chiaro ed una sua coerenza.
L’attività culturale sinora svolta da questo assessorato si è fondata sul binomio identità e dialogo nella ferma convinzione che rafforzando l’identità di ciascuno si sostiene il dialogo con tutti e tra tutti. Questo approccio ha consentito non solo di accogliere proposte e contributi da diverse parti ma anche di armonizzare le differenze senza preclusione nei confronti di alcuno. Ed ecco che quanto sinora proposto a partire dallo scorso autunno/inverno ha trovato nella Notte della Cultura con il tema dell’ALTRO una naturale continuità.
Accompagnare allora la crescita dell’identità galatinese a partire dalla scoperta e valorizzazione delle nostre radici: ecco il salotto di piazza Orsini in dialogo con Emanuela Angiuli e gli altri presenti con uno scambio di pensieri e proposte intorno alla Basilica di Santa Caterina d’Alessandria snodo tra oriente e occidente e nodo culturale per il futuro della città. Il salotto di Piazzetta Orsini e gli altri luoghi scelti hanno registrato vari momenti di dialogo efficace e di fertile partecipazione nella declinazione del tema, lo ha ben detto Elena Riccardo rispondendoti. Le collaborazioni di cui l’Amministrazione si è avvalsa hanno fatto il possibile con le modeste risorse a disposizione, pervenendo ad un programma condiviso e mai “condizionato”.
Certo una consultazione più attenta del pieghevole – a disposizione di tutti - avrebbe potuto forse evitare lo smarrimento e l’impressione di accozzaglia di piccoli eventi con scopi poco definiti, di cui parli. Così come se ti fossi fermata sino alla fine sono certa avresti goduto, a notte fonda, del reading musicale “A cuore aperto” in cui in maniera elegante e divertente, come è raro trovare, Salvatore Cosentino, magistrato, e Carla Petrachi, musicista, hanno proposto il libro di Marcello Costantini, medico/scrittore, prima dei saluti e del tutti a casa. Un piccolo sacrificio in più ma, credimi, ne sarebbe valsa la pena.
                                                                                                                                                        Daniela Vantaggiato - Assessore alla Cultura

 

Carissima Daniela, non mi piace instaurare un "botta e risposta" via web, soprattutto perchè il rischio di annoiare i lettori è più che mai concreto, qualsiasi sia l'argomento della conversazione.
Ma faccio questa volta un'eccezione perchè voglio ringraziarti per il seguito che hai voluto dare ai miei commenti post Notte della Cultura. La voce dell'amministrazione è importante, come lo è stata quella di chi (Gigi Rigliaco ed Elena Riccardo) è stato in prima fila nell'organizzazione dell'evento. Consentimi però di sottolineare che le mie "critiche" non sono nate dal desiderio di denigrare il lavoro altrui nè tanto meno dalla mancanza di voglia di usufruire fino in fondo di un momento che si sposa perfettamente con la mia indole (non mi ha certo spaventata l'orario degli appuntamenti che hai descritto!).
Le mie riflessioni volevano solo richiamare l'attenzione di tutti, me compresa, su una difficoltà di fondo che ha Galatina a..vivere. Siamo sempre insoddisfatti, non riusciamo a godere delle cose, non le sappiamo organizzare con la semplicità che spesso basterebbe per accontentare tutti. E siamo sempre in grossa difficoltà nella comunicazione di ciò che facciamo, soprattutto al di fuori delle nostre mura.
Non riesco a capire quale sia la motivazione reale che fa della nostra cittadina un gioiello che non siamo capaci di far splendere come meriterebbe. Tutti, non solo coloro che si avvicendano a Palazzo Orsini.
Un plauso a chi si impegna con costanza nel trovare una strada, mentre altri sanno solo sbuffare delle scelte altrui. Ma, diciamoci la verità, è sufficiente?
Con stima, Valentina Chittano

Giovedì, 12 Settembre, 2013 - 00:07