La Chiesetta di San Paolo non può rimanere chiusa

Nel 1793 fu costruita come "cappella pubblica colla porta alla pubblica strada, e Piazza"

Caro direttore, la Cappella di San Paolo è chiusa. Dove andranno a pregare le devote e i fedeli di San Paolo? Facciamo un accorato appello al Parroco della Chiesa Madre affinché ripristini l’apertura della chiesetta ai galatinesi, ai salentini ed ai tanti turisti che ogni giorno vengono a visitarla. Nella storia di Galatina e del Salento è contenuta anche quella chiesetta.
Abituati da sempre a vedere aperta la porta della piccola cappella, i galatinesi guardano con dispiacere e amarezza la porta chiusa. I segni d’usura, lasciati dalle chiavi sulla porta, evidenziano l’assidua apertura e chiusura della cappella nel periodo precedente la serrata.
Un bene comune e spirituale non deve rimanere chiuso.

Caro Vito, il tuo appello non va rivolto a don Aldo Santoro che non ha alcuna responsabilità riguardo all'apertura e alla chiusura della Cappella di San Paolo, inserita nel Palazzo Tondi-Vignola. Chi, da due settimane, ha deciso di tenere serrata la porta di quel luogo sacro è la persona che, fin dal 2000, se ne occupa, in cambio di un misero rimborso spese di 1000 euro all'anno. Il Comune di Galatina, a quanto sembra, è in arretrato con i pagamenti da due anni.
In ogni caso quella Cappella deve rimanere aperta al pubblico perché è questa l'implicita condizione per la quale l'Arcivescovo di Otranto, nel 1793, diede il suo assenzo alla costruzione.
Vincenza Fortuzzi , già nel 1979, aveva trovato nell'Archivio Diocesano Idruntino, Cartella L, il seguente documento: "Per l'erezione della Cappella di San Paolo, 1793" " Li coniugi J Fortunato Tondi e d. Maria Felice di Vignola della ciità di San Pietro  in Galatina con supplica espongono alla V. S. Ill.ma e R.ma come hanno ottenuto dalla Real Camera di S. Chiara, precedente Real dispaccio l'annessa lettera, della quale premendoli l'osservanza, la presenta da V.S. Ill.ma con le seguenti delucidazioni.
I) Li supplicanti intendono formare non già un Oratorio privato sopra la di loro casa, ma bensì una cappella pubblica colla porta alla pubblica strada, e Piazza di detta Città, ov'à sito un palazzo della di loro famiglia per commodo non meno delli supplicanti, che del Comune tutto, che vicino detta casa si raduna giornalmente per cui la erezione di detta Cappella pubblica è necessaria per ascoltarsi la  S. Messa da ogni uno, specialmente, ne giorni di mercato, e di Fiera, che si fanno giusto in quell'Atrio. (...) (d.v.)

Martedì, 3 Febbraio, 2015 - 00:07

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