La chiesa dell'Addolorata aperta per tutta l'estate
La chiesa dell’Addolorata di Galatina metterà in bella mostra il proprio patrimonio artistico e culturale, alla cittadinanza tutta e al popolo di peregrini e turisti che la visiteranno durante quest’estate appena iniziata. Si realizza, in questo modo, l’ultima parte del progetto di valorizzazione della chiesa, così come voluto dalla passata amministrazione dell’Arciconfraternita “B.V.M. dei Sette Dolori” guidata da Biagio Buccella, con la collaborazione di Donato Buccella e Michele Forte, e sostenuta anche dal presente Consiglio Direttivo di Antonio Serra, Donato Lattarulo e Luigi Mangia. Entra così a far parte del percorso turistico religioso, soprattutto per la sua collocazione posta nel centro storico di Galatina, con i suoi due ingressi, uno da Piazza Alighieri, oggi cuore pulsante della città, e il principale da via Pietro Siciliani, collegandola, attraverso via Pietro Cavoti, con Piazza San Pietro.
Con l’apertura al pubblico durante gli orari del giorno, chiudendo solo per la pausa pranzo, si può ammirare l’altare maggiore, completato nel 1716, alto quasi dodici metri, dove i nostri padri vollero raffigurare l’opera salvifica dell’uomo per mezzo del sacrificio di Cristo. È presente la devozione popolare verso i santi patroni Pietro e Paolo, ma anche altri santi legati al culto mariano e alla storia dell’Arciconfraternita ivi stabilita. Dopo un intervento restaurativo del 1854 grazie all’interessamento di Aloysio Baldari (nulla si sa intorno a questa facoltosa famiglia e soprattutto ai suoi legami con chi ha restaurato il soppalco della cantoria, presente nella navata centrale), recentemente ha subito un restyling importante, grazie all’interessamento dell’ing. Giovanni Vincenti, responsabile dello stabilimento Colacem di Galatina, riportando alla luce i colori originali dello stesso altare e dei personaggi raffigurati: oggi noi possiamo pregare e celebrare la liturgia così come vollero e fecero i nostri padri già agli inizi del Settecento. Merita, ora, un intervento importante anche la statua della Madonna Addolorata, situata ai piedi della croce, che riceve la spada acutissima del dolore con la morte del Figlio.
Volgendo lo sguardo sulle pareti laterali della navata centrale si possono ammirare le sei tele ovali raffiguranti la Via Matris, i Dolori di Maria, anche queste terminate di restaurare nel dicembre 2011. Tre di queste, “La sepoltura”, “La fuga in Egitto”, “La deposizione” sono opera di Maria Rachele Lillo, che troviamo anche nella chiesa Maria SS. Assunta di Soleto, per aver realizzato la tela di S. Luigi nell’omonimo altare, mentre “La presentazione di Gesù al Tempio” presenta l’iscrizione dell’autore Gaetano Tartaglia.
Il patrimonio artistico di questo piccolo gioiello dell’arte barocca continua con la navata laterale dove sono presente alcune tele, proprie del culto mariano. Ma, più di tutto, sono da visitare la statua della Desolata, collocata nell’apposita nicchia, molto cara al popolo galatinese, e del Cristo Morto con il suo altare elevato per pura devozione dalla famiglia Siciliani, statue che i confratelli usano portare ancora a spalla durante la processione della mattina del sabato santo. In particolare, recentemente è stata scoperta una piccola targhetta sulla statua del Cristo Morto che riporta l’anno in cui subì uno dei diversi interventi di restauro, ossia il 1925, per opera del Rettore dell’epoca, l’amatissimo canonico Antonio Albanese, ancora oggi ricordato e venerato dai confratelli e consorelle del Pio Sodalizio, i cui resti mortali riposano per sempre nella cappella cimiteriale dell’Arciconfraternita. Questo potrebbe far pensare sul valore storico del manufatto, anch’esso recentemente interessato da interventi di conservazione. Altri tesori sono da vedere, dalle sedie del celebrante disegnate da Pietro Cavoti insieme agli specchi, agli altari laterali di San Gabriele dell’Addolorata e Santa Gemma, che lasciamo alla curiosità del visitatore.
Con l’apertura al pubblico di questa piccola, ma grande chiesa, come amava definirla mons. Antonio Antonaci, i galatinesi con i turisti che visiteranno la nostra città, possono godere delle bellezze artistiche presenti sul nostro territorio, non solo fine a se stesse, ma come espressione celebrativa del culto e della pietà mariana di un popolo da sempre devoto alla Vergine Maria, Madre del Cristo e Madre nostra, nei Suoi diversi Titoli. Ringraziamo e affidiamo alle preghiere sia l’amministrazione Buccella sia Serra che, senza l’intervento delle istituzioni che contano, hanno saputo valorizzare e far conoscere uno splendido angolo della nostra storia.
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