Il Viaggio nella Storia dell’Arte di Mimino Toma continui nel museo Cavoti

Dopo il grande successo della mostra sono in molti a suggerire l'idea all'assessore alla cultura

Ufficialmente “Viaggio nella Storia dell’Arte”, la mostra dedicata a Mimino Toma, si è conclusa lo scorso 6 gennaio ma in realtà è rimasta a disposizione di visite guidate ancora per qualche giorno. Numerose, infatti, sono state le richieste da parte di molte scuole di visitare la mostra, per cui, grazie alla prorogata disponibilità delle belle sale in cui si possono ammirare le opere, è stato possibile realizzare quello che davvero era nella mente e nel cuore dell’artista, scomparso pochi mesi fa, e cioè rendere possibile un percorso didattico capace di accompagnare studenti di ogni età, insieme ai docenti, in un vero e proprio viaggio nella Storia dell’Arte, attraverso la visione di numerosi capolavori della pittura italiana e straniera, riprodotti fedelmente dal Toma.
Partendo dal Rinascimento e arrivando fino al ‘900, nelle varie sale si potevano ammirare  opere che vanno, solo per citarne alcune, dal  magnifico “Trittico del Giudizio Universale” di Hans Memling, alla famosissima “Dama con l’ermellino” di Leonardo, dal “Bacco” di Caravaggio alla “Venere d’Urbino” di Tiziano. Il percorso si concludeva con Gioacchino Toma e De Chirico che sembravano accompagnare il visitatore nell’ultima sala, quella delle opere originali di Mimino Toma, al cospetto delle quali non si può rimanere indifferenti per la bellezza delle immagini e per la profondità del pensiero che esse trasmettono.
Emoziona sostare davanti all’opera incompiuta che dimostra come solo la morte ha potuto separare l’artista dalla sua passione per la pittura, ed è bella così, lasciata a metà quella Venere, come se da un momento all’altro qualcuno possa riprendere il pennello in mano e continuare a dipingere. Mimino Toma sembra dirci che il copiare opere dei grandi maestri del passato con meticolosità e passione sia stato per lui un mezzo per giungere alla più profonda conoscenza dei vari artisti, del loro stile, della loro tecnica, della loro fantasia, della loro originalità da cui è stato conquistato.
Il successo della mostra, confermato dall’affluenza dei visitatori e dall’entusiasmo degli studenti sia dei licei sia delle scuole primarie, che in questi ultimi giorni hanno avuto l’opportunità di visitarla, mette in evidenza il controsenso per cui tali opere, nate per regalare un’esperienza di grande valore didattico, non possano essere viste se non da una ristretta cerchia di parenti ed amici dell’artista. Sarebbe invece auspicabile che una parte di esse, in una mostra ridotta ma significativa, fosse accolta in una delle sale del Museo Cavoti, proprio per consentire visite guidate per un tempo non più limitato. La proposta di un prestito per un lungo periodo  potrebbe essere ben accolta dalla famiglia Toma e offrirebbe al Comune di Galatina l’opportunità di rendere omaggio alla persona di Mimino Toma, facendo in modo che le sue opere vengano conosciute da un pubblico sempre più folto.

Lunedì, 28 Gennaio, 2013 - 00:07

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