Il pensiero e l'appartenenza

Di un sogno a un coraggioso, di un ricordo a un nostalgico, del mare a un sentimentale. Di chiunque di noi a una classe sociale, a un'associazione, a un partito politico. L'appartenenza è una condizione che esiste anche senza essere nominata. Le cose ci appartengono e noi apparteniamo a sistemi, gruppi, movimenti di cui condividiamo un ideale o un principio.
Le persone no, non ci appartengono, anche se abbiamo spesso l'illusione del contrario. O semplicemente avvertiamo dentro a volte un desiderio dell'altro così forte da farci considerare "mia" addirittura l'anima di chi più conta per noi.
L'appartenenza dirama dalla nostra isola lembi di terra che ci mettono in contatto con altre isole che smettono di essere tali proprio nel momento in cui ci toccano e si toccano. Ma non sono nostre. Al massimo è nostro il pensiero che ci porta lì.
E di certo questo non ci esclude dalla sensazione di solitudine che, anzi, si amplifica quando sentiamo una particolare affinità con qualcuno, ma quel qualcuno è lontano da noi, in ogni senso.
Osanniamo la libertà e ci proclamiamo orgogliosamente senza catene. Eppure vorremmo che l'appartenenza stringesse i suoi confini e non ci inserisse solo in insiemi ampi e dispersivi. Vorremmo che quel pensiero, che è certamente nostro, arrivasse al destinatario come telepatia, dichiarandosi fragile, ma anche caparbio ambasciatore. Di un amore forte. Di un bisogno di appartenenza, nel senso vero e meraviglioso dell'essere parte di qualcosa, qualcosa di unico come la vita dell'altro.
Ecco i confini che si stringono, ecco l'abbraccio che mette due occhi davanti ad altri due occhi, ecco un intero mondo che si trasforma in un secondo in casa.
Ma il pensiero, per quanto bellissimo, non ha consistenza se non siamo noi a dargli una forma, a concretizzarne l'intento.
Auguriamoci questo gli uni gli altri per il nuovo anno. Di avere pensieri buoni, pensieri di cuore, senza paura di esprimerli. Lasciare che ad appartenerci sia solo l'idea che abbiamo di un potenziale rapporto o di una possibile amicizia e non ciò che quel rapporto o quell'amicizia potrebbero davvero farci vivere mettendoli alla prova, è un po' come rimanere incompleti.
Auguriamoci di trovare il pezzo mancante. Auguriamoci il pensiero.
E l'appartenenza.


SIA UN BELL'ANNO!

Giovedì, 28 Dicembre, 2017 - 00:07