"Il buon imprenditore non abbandona rifiuti né commette atti illegali ai danni della salute umana o dell'ambiente"
Caro Direttore, leggendo la mia lettera penserà come mai un’insegnante ormai prossima alla pensione abbia deciso di scrivere al suo giornale, molto seguito dai nostri concittadini. Sarà stato l’amore per la scuola, proprio quella scuola che il decreto “la buona scuola” ha snaturato e trasformato in una realtà lontana dalle logiche educative. Sarà stata l’attenzione che ho sempre dedicato ai giovanissimi, soprattutto nell’insegnare loro il rispetto per il prossimo e per l’ambiente. Sarà stata la pioggia, che mi ha messo malinconia. O forse è stata la frustrazione nel non riuscire a trasmettere le “cose giuste” che andrebbero fatte da adulti, visto come alcuni adulti di oggi, bambini del tempo che fu, gestiscono la cosa pubblica. E non mi riferisco solo all’attuale amministrazione, anche perché in termini educativi non vedo grandi differenze rispetto alla precedente.
Ho iniziato ad insegnare a quasi 20 anni, cosa impensabile nel giorno d’oggi. E’ stata un’esperienza fantastica, che rifarei mille altre volte, pur consapevole del fatto che non ritroverò gli stessi valori e la stessa attenzione sia nei più piccoli sia nei loro genitori. E lei Direttore, come insegnante, sa bene cosa vuol dire insegnare ai ragazzi.
E come già scritto, sono sempre stata attenta a trasmettere nei bambini l’importante valore del rispetto per il prossimo, per il bambino più debole ed indifeso, per l’ambiente sempre più maltrattato dagli adulti.
In questo compito fortunatamente sono stata supportata dai miei colleghi, alcuni di essi veramente meravigliosi, dai dirigenti che si sono susseguiti nel corso degli anni, che hanno sempre accettato le iniziative presentate a scuola, e dalle amministrazioni che con le loro attività istituzionali hanno collaborato con noi insegnanti nel realizzare iniziative meritevoli, contribuendo a far vincere alle scuole di Galatina premi sia a livello provinciale sia nazionale.
Ricordo così con piacere due particolari percorsi formativi apprezzati da bambini, insegnanti e genitori: quello sull’Educazione alla legalità e quello sull’Educazione ambientale, entrambe realizzate per anni ed interrotte ahimè dagli assessori dell’Amministrazione Montagna (Politiche Giovanili ed Ambiente). Molti genitori si sono chiesti il perché di questa interruzione, avanzando la “fantasiosa” ipotesi che fossero state interrotte perché rappresentavano attività promosse e realizzate da altre amministrazioni, e si sa che in politica ciò che viene fatto dalle precedenti amministrazioni, seppur valide, non vanno continuate. Io, che non ho mai voluto fare politica, ho semplicemente voluto pensare che l’interruzione fosse dovuta alla scarsa attenzione che le amministrazioni danno a giovani ed ambiente, quando invece dovrebbero essere i due pilastri essenziali sui quali fare leva per costruire una società fondata sui sani valori del rispetto e della salvaguardia dei diritti essenziali, primo fra tutti il diritto a vivere in un ambiente sano (in tutti i sensi).
A mio avviso, e anche questa è un’idea condivisa da insegnanti e genitori, alcune iniziative come quelle che ho prima indicato andrebbero non cancellate, ma addirittura potenziate negli anni. Sempre più spesso infatti si indicano le industrie come elemento di inquinamento e distruzione dell’ambiente, ma spesso si dimentica che il buon imprenditore non abbandona rifiuti né commette atti illegali ai danni della salute umana o dell'ambiente. Ed è per questo che si dovrebbe insegnare ai bambini di oggi, imprenditori del futuro, la legalità, il vivere civile ed il rispetto per l’ambiente, che rappresentano un investimento importante e sicuramente vantaggioso.
Ora però non voglio annoiare né lei né i suoi lettori con i miei pensieri. Ha smesso di piovere, e preferisco concludere con una domanda, rivolta all’attuale amministrazione: è mai possibile sacrificare lodevoli iniziative di educazione rivolte ai giovanissimi? Qualcuno mi risponderà dicendo che la politica è poco lungimirante, qualcun altro invece dirà che è colpa delle scarse competenze degli amministratori che negli ultimi anni ci hanno governato o peggio ancora che non ci sono soldi, quando invece i soldi per pagare gli amministratori si trovano sempre e comunque. Anche in questo caso io voglio essere positiva, e "cum grano salis" voglio immaginare che forse nessun cittadino aveva fatto notare ai nuovi amministratori l’assenza di queste iniziative. Ora però che ne sono a conoscenza, avendo sicuramente letto questa mia lettera, abbiano il coraggio di rompere la tradizione politica che vede interrompere le buone cose fatte in precedenza (e ce ne sono tante altre, tutte ahimè interrotte) per dare una risposta concreta alle speranze di noi “inguaribili romantici” appartenenti purtroppo ad una differente generazione e con un differente modo di vedere e vivere le cose, molto più concreto e molto più “di cuore”. Un saluto ai suoi lettori.
Altum silentium! o se preferisce Conticuere omnes.
Gentile Anna, sono certo che Cristina Dettù, giovane assessore alla Cultura ed alla Pubblica Istruzione vorrà darLe una spiegazione e raccogliere il Suo appello. Cari saluti. (d.v.)
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