"Grazie Basilicata!"

Come ho perso e poi ritrovato il borsello

Sulla spiaggia di Terzo Cavone mi sveglia il sole, il caldo, non so... sono sudato. Accanto a me F. non c'è, è già sveglia, in piedi, che lei sulla spiaggia non dorme tranquilla. La colazione al bar ci da la solita possibilità di usare le docce, il bagno, la corrente elettrica e l'ombra e anche questa volta chi lavora al bar è gentilissimo con noi. Il Cavone, da cui il nome del posto, è un torrente che sfocia lì vicino e la foce è un estuario limaccioso e affascinante. Ci rimettiamo in marcia verso la Calabria e ci fermiamo, lungo la statale 106, al bar di una stazione di servizio per due ore di bagno, caricabatterie attaccati, cibo, caffè e aggiornamento blog e social. Il nostro tavolino fa voltare tutti a guardarci tanto è pieno di borse borselli borsellini e dispositivi e fili. La strada ci chiama e noi montiamo in macchina. Più di 50 Km dopo mi fermo a fare rifornimento, ma... non ho il mio borsello! Invento un'inversione di marcia folle giacché in quel tratto non c'è spartitraffico e mi catapulto al bar dove ci siamo fermati. Il mio borsello è nel retrobottega e la signora che me lo consegna non vuole responsabilità su quello che manca... non manca niente! Grazie Basilicata!

Ora si può mettere benzina e procedere verso Rossano Calabro in cui arriviamo al tramonto che guardiamo, sempre dai finestrini, lungo la strada. All'ingresso della città c'è la fabbrica di liquirizia Amarelli e la Cav. Pina Amarelli saluta noi e gli altri visitatori. Puntiamo il Muso di Bruno verso Crotone, dove passeremo la notte di San Lorenzo, e percorriamo ancora la 106 fino al lungomare in cui i crotonesi si vantano ancora della promozione in serie A. Le spiagge di là dal muretto brulicano di ragazzi che si preparano a contare le stelle cadenti o a cadere e veder le stelle... dipende dal carico di alcol di cui dispongono. Lasciamo BrUno in un parcheggio che mi sembra sicuro: è gratuito, incustodito e vicino ad un paninaro e a dei bidoni della spazzatura. Un palco illumina la spiaggia dalla strada mandando sudi giri tutti i giovani che ha davanti. Passeremo la notte con loro, tra loro... magari un po' più in là, calcolando bene di domani mattina, col nostro vino e i nostri grigi che ci distinguono dalla loro anagrafica.
L.
Mercoledì, 17 Agosto, 2016 - 00:05