Generosamente Raf

Senza età. Il ritmo, il palpito acceso che dalle vene fa vibrare il cuore, non appartiene a qualcuno in particolare. È storia che possono scrivere i piccoli, è esperienza che possono raccontare i grandi. E Raffaello Murrone lo sapeva bene. La sua batteria accompagnava la vita, semplicemente. E generosamente. Un omone che incuteva soggezione a chi non lo conosceva, ma che diventava subito persona a cui affidare un’emozione perché in un attimo, dai piatti della sua batteria, si trasformava in dita da schioccare, in canto da intonare.
La musica spiegava in suono l’anima di Raf che si prodigava per i ragazzi e invogliava chiunque a esprimere la propria personalità senza paura, lasciandosi trasportare dalle passioni che non mentono mai. Se n’è andato presto, prestissimo. A 52 anni un musicista ha ancora tanto da poter dire e dare. Ma ciò che ha lasciato non avrà freni di distanze tra Terra e Cielo o di assenze incolmabili.
Nel cordoglio di un’intera città, della sua Galatina, c’è l’affetto e la stima di chi lo ha seguito e da lui ha imparato, non solo a colpire nel modo giusto un timpano o una cassa, ma anche a sentirsi responsabili dei gesti di civiltà che spesso ci lasciamo sfuggire.
Riconoscere un problema e adoperarsi per risolverlo, mettersi in prima linea per costruire con le proprie mani il mondo migliore che tutti desideriamo. Il suo pensiero era questo, il suo fare partiva da qui.
Domani saluterà tutti alle ore 15 presso la Chiesa del Collegio. Lo ha fatto sapere lui stesso, attraverso le mani di qualcuno che dal suo profilo Facebook ha parlato per suo conto. Un modo impattante per dire “non finisce mai davvero del tutto”. Scrivo e batto il piede sotto la scrivania.
Il tuo viaggio, Raf, avrà un accompagnamento speciale ogni volta che qualcuno, anche inconsapevolmente, tamburellerà un motivetto sul tavolo o porterà il tempo di una canzone che gli passerà per la testa. In ogni colpo ci sarà un ciao e un grazie.

Domenica, 16 Dicembre, 2018 - 19:58