A Galatina esiste un vero quadro di Gioacchino Toma

È in una collezione privata e rappresenta San Pietro. L'assessore Vantaggiato potrebbe organizzare un'esposizione temporanea della tela

Gentile Direttore, ho letto con attenzione la sua cronaca di una mattinata “galatinese” del professore Philippe Daverio. Sono rimasto sconcertato, però, dalle parole dell’illustre critico sul quadro acquistato dall’amministrazione Garrisi: «Questa tela non ha nulla di Toma». Mi è dispiaciuto per la professoressa Vantaggiato, assessore alla cultura, che durante l’amministrazione Garrisi non era coinvolta politicamente, e nella sua persona per l’intera cittadinanza, aver dovuto “incassare” una negazione della paternità di Gioacchino Toma all’opera esposta nel nostro museo civico.
È possibile che la patria del Toma non possieda nessuna tela del pittore ottocentesco?
Direttore, colgo questa occasione per richiamare l’attenzione dell’amministrazione Montagna ad un operetta del 1952, del nostro storico locale mons. Antonio Antonaci, stampata da Mariano Editore, dedicata ai professori e alunni della scuola d’Arte “G. Toma”, in cui l’autore riporta per iscritto una sua conversazione radiodiffusa dalla sede RAI di Bari del 29 ottobre 1952. In questo libretto è presentata una tela di Gioacchino Toma, raffigurante “San Pietro”, datata 1855, cm 92×70, che riporta nel retro «l’inconfondibile intreccio delle due iniziali dell’artista». La tela descritta dallo studioso risultava di proprietà privata e gelosamente custodita in una cappella gentilizia del nostro centro storico. Antonaci, concludendo il suo studio, evidenzia che «non s’aveva alcuna notizia dell’esistenza, in Galatina, di un’opera dell’immortale suo figlio … Il rinvenimento di questo “San Pietro” è quindi oltre che una bella notizia al mondo dell’arte italiana, anche un conforto per i concittadini del Toma ed uno sprone allo studio».
Io, essendo venuto anni fa a conoscenza dell’operetta di mons. Antonaci, mi sono messo alla ricerca, per verificare se questa tela fosse ancora “galatinese”, considerando che dal 1952, anno dello studio, sono trascorsi un po’ di anni. Alla fine, sono stato accolto con grande disponibilità e con tanta gentilezza dai proprietari e ho potuto vedere con enorme piacere l’unica opera tomiana presente a Galatina.
Direttore, attraverso il suo sito, faccio un invito alla professoressa Vantaggiato e all’amministrazione comunale a contattare i proprietari, che attualmente non vivono a Galatina e a proporre loro una “esposizione temporanea” dell’opera, patrocinata dal comune, affinché possa essere ammirata da tutti.
La ringrazio per la sua puntualità e precisione nel “raccontarci Galatina” e la saluto.

Sac. Antonio Santoro

Gentile Don Antonio, giro immediatamente la Sua proposta a Daniela Vantaggiato mentre La ringrazio per la segnalazione e per l'attenzione con la quale segue galatina.it. Cari saluti. (d.v.)


Martedì, 25 Novembre, 2014 - 00:07

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