"A Galatina è in aumento la prostituzione"

L'8 febbraio 1947, moriva la santa canossiana Giuseppina Bakhita, schiava sudanese. In questa memoria, il Santo Padre, Papa Francesco ha voluto la Prima Giornata internazionale di preghiera e di riflessione contro la Tratta. Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) e l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc) circa 21 milioni di persone, spesso povere e vulnerabili, sono vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale o lavoro forzato, espianto di organi, accattonaggio forzato, servitù domestica, matrimonio forzato, adozione illegale e altre forme di sfruttamento.
Ogni anno, circa 2,5 milioni di persone sono vittime di traffico di esseri umani e riduzione in schiavitù; il 60 per cento sono donne e minori. Spesso subiscono abusi e violenze inaudite. D’altro canto, per trafficanti e sfruttatori la tratta di esseri umani è una delle attività illegali più lucrative al mondo: rende complessivamente 32 miliardi di dollari l’anno ed è il terzo “business” più redditizio, dopo il traffico di droga e di armi.
Nella nostra Galatina, l'aumento della prostituzione ci deve far riflettere. Se ci sono persone ridotte in schiavitù, anche psicologica, e costrette dalle organizzazioni criminali a prostituirsi, ciò significa che ci sono tanti clienti. Dove sono i cristiani? Con il nostro silenzio e il nostro comportamento siamo colpevoli del peccato di Lesa Umanità!

Gentile don Antonio, sono andato a rileggermi le pagine dedicate da Gino Anchora alla casa d'appuntamenti che, all'inizio del secolo scorso, era attiva a Galatina in Piazza Vecchia e alla sua 'amministratrice' Rosetta ("Sessanta righe in cronaca"). "Al civico 12 -scriveva il compianto giornalista- si vendeva amore a prezzi controllati: un attivo commercio di sogni e languide carezze. E consentiva anche un posto a sedere, nelle lunghe sere d'inverno, a giovani squattrinati, a mariti delusi e a vecchi impenitenti: a tutti veniva offerto un sorriso, quando non avevano la possibilità di comprare altro. (...) quando era fiorente e chiassosa, (Piazza Vecchia, ndr) di lì passavano le processioni più importanti , anche quella del Corpus e dei santi protettori Pietro e Paolo che - a dire la verità- ci andavano volentieri, memori forse della pietà con cui il loro Maestro aveva abbracciato quella tal Maddalena, una Rosetta di quei tempi".
Pensare a quel che accade oggi, immaginare lo sconforto e il dolore di quelle ragazze fatte arrivare in Italia e costrette a prostituirsi nei pressi dell'Aeroporto o sulla statale 101, fa quasi guardare con altri occhi ai luoghi di Piazza Vecchia. Erano altri tempi, l'umiliazione di dover vendere il proprio corpo per vivere era identica a quella di oggi ma, forse, c'era un (apparente?) maggior rispetto, e quasi un'accettazione sociale, per chi faceva il mestiere più antico del mondo
Lo squallore di chi paga per consumare un atto sessuale, oggi come allora,  è, comunque, sempre uguale. (d.v.)

Lunedì, 9 Febbraio, 2015 - 00:08