"Forza Marta! Non può sempre piovere!"

Caro Dino, avrei piacere di rispondere alla lettera a te inviata da Marta Inguscio, mia collega. L'uggiosa mattinata ferrarese non predispone l'animo al sorriso, ma come ogni mattina apro il sito di galatina.it per aggiornarmi e informarmi sulle dinamiche dell'amata città natale. La lettera della dott.ssa Marta è risultata toccante, talora ho percepito con quanta tristezza, o meglio amarezza, ella digitava sullo strumento elettronico, per alcuni pensieri credevo fossi io l'autore.
È tutto vero, ne sono a conoscenza e lo sono tutti quei ragazzi che, come noi, hanno lasciato il Salento, la Puglia, il Sud per inseguire i propri sogni, con la speranza di realizzarli; lo è stato per chi 10, 20, 30, 100 anni, prima di noi, ha fatto questa scelta. Tra i tanti c è, chi ce l'ha fatta ed oggi è all'apice d'importanti aziende, di ospedali, etc... e chi, invece, dopo anni di trafila, non ha realizzato i suoi sogni anche se ha impegnato tutte le sue risorse, chi è tornato a casa con i quattrini e chi con la valigia di cartone com'era partito.
Cara Marta, non ti conosco ma ti do del tu come si conviene a chi condivide la stessa sorte. Noi, grazie ai nostri genitori che si son fatti il mazzo (scusate il francesismo), abbiamo avuto la possibilità di studiare fuori, noi dobbiamo essere felici per aver conquistato il pezzo di carta (col doppio della fatica perchè non siamo figli di "qualcuno"), felici di poterci specializzare magari nella nostra branca preferita (c'è qualcuno che non riuscirà mai a vincere quel concorso) felici di poter ambire ad un dottorato di ricerca da 500-800 euro al mese quando centinaia di migliaia se non milioni di nostri coetanei, oggi, sono senza lavoro e prospettive. Anch'io seguirò le tue orme; a giugno, riprenderò la valigia entro cui metterò la tuta logora in corrispondenza delle natiche (ma che conosce il tempo investito nell'apprendere) e anche la mia bella laurea ed il mio bel diploma di specialità, e tornerò giù, a CASA per essere abbracciato dai miei genitori e parenti e, soprattutto, per condividere e mettere a disposizione dei miei concittadini e conterranei quanto appreso per dare, quindi, il mio contributo alla crescita delle mia cara terra natia.
Sarà impresa ardua e difficile, ne sono certo, perchè il clientelismo, l'amicizia, l'habitus contano di più al sud che al nord (solito luogo comune), ma la volontà e la speranza è tanta. Facciamoci coraggio e affrontiamo quest'ennesimo cambiamento con occhi positivi. Cit. It can't rain all the time.

Mercoledì, 5 Febbraio, 2014 - 00:06