Emergenza influenza, blocco dei ricoveri

Convocati a Lecce i direttori sanitari dei sei ospedali salentini

Da oggi i Pronto soccorso di tutti gli ospedali della Asl avranno a disposizione anche i posti letto dei reparti chirurgici. La disposizione è stata firmata nel pomeriggio di ieri dal nuovo direttore sanitario Mario Sanguedolce che proprio questa mattina si è insediato in via Miglietta. Una bella «patata bollente» di benvenuto, non c’è che dire. «Ho convocato per martedì mattina i direttori di presidio dei sei ospedali della Asl per affrontare la questione carenza posti letto», ha spiegato Sanguedolce, «Dobbiamo far fronte alle urgenze altrimenti non ce la facciamo più. Il blocco è totale e riguarda tutti gli ospedali dove la situazione è più o meno la stessa. Sono esclusi dal blocco i ricoveri per neoplasie. Verranno gestite solo le urgenze e quindi daremo maggiore spazio alle patologie influenzali e respiratorie».
L’emergenza sanitaria che si è venuta a creare in tutta la Asl è legata al picco crescente dell’influenza che è scoppiata in tutta la Puglia. Da giorni negli ospedali della Asl non si trova più un posto letto, neppure nel reparto di Rianimazione.
Ieri mattina il primario del Pronto soccorso del “Vito Fazzi”, Silvano Fracella, non sapeva dove sbattere la testa. Attorno a mezzogiorno aveva già impegnato i 20 posti letto extralocati messi a disposizione da un’ordine di servizio dei giorni scorsi del direttore generale Giovanni Gorgoni e in più c’era da ricoverare almeno altri 6 – 7 pazienti ultra 80enni giunti al Fazzi in crisi respiratoria.
«L’ospedale è stracolmo – continuava a ripetere il dottore Fracella – Abbiamo riempito anche l’astanteria dell’Osservazione breve dove appoggiamo i pazienti da monitorare. Questa mattina abbiamo ricoverato alcuni in Chirurgia toracica, altri in Urologia e sono appena arrivati 3 uomini, tutti per il reparto di Pneumologia».
Una situazione drammatica che ha riguardato perfino pazienti intubati che hanno dovuto sostare al Pronto soccorso per mancanza di posti letto. Nei giorni scorsi proprio un paziente intubato era morto sulle barelle del Pronto soccorso in attesa di ricovero.
Alle 11 di ieri mattina il dottore Fracella aveva 10 pazienti “critici” in fila da ricoverare. E che non si trattasse di ricoveri «generosi» o inutili lo hanno confermato le Tac fatte eseguire a ognuno di loro. Necessità di ricovero confermata peraltro dagli stessi specialisti chiamati per una consulenza: broncopolmoniti e insufficienza respiratoria in soggetti anziani, cronici e scompensati.
Viene però da chiedersi come mai non si sia ancora istituito un reparto di Terapia intensiva respiratoria  con almeno 3- 6 posti letto, per fare fronte a queste emergenze ricorrenti? Se ne parla ogni anno e ogni anno si  rimanda all’anno successivo. Al reparto di Pneumologia del “Vito Fazzi”, con i suoi  20 posti letto, c’è soltanto un’ Unità di monitoraggio con 2 posti letto effettivi.
Un altro grosso problema riguarda inoltre le “dimissioni difficili”. Numerosi ricoverati potrebbero essere dimessi dopo essere stati stabilizzati. Ma non è possibile dimetterli perché  la situazione socio-economica in casa non consente una corretta gestione del paziente. La riconversione degli ospedali più piccoli (Campi, Maglie, Poggiardo, Gagliano) non è stata completata e così oggi la sanità salentina è in mezzo al guado: ospedali chiusi, mentre la medicina del territorio è ancora di là da venire.  

Martedì, 27 Gennaio, 2015 - 00:03