"E' un'ingiustizia far pagare l'ecotassa ai comuni virtuosi"
“Il pasticcio dell’ecotassa va bloccato. Mi chiedo come sia possibile da parte del dirigente di settore ignorare quanto affermato dalla giustizia amministrativa appena pochi mesi fa. E cioè che il tributo debba essere pagato, come recita il comma 40 dell'articolo 3 della Legge 549/95, nell’ordine del 20 per cento della tariffa, in quanto la biostabilizzazione del rifiuto tal quale è considerata già una pratica idonea per godere di questa premialità.
L’assessore Santorsola deve bloccare questo pasticcio perché chiedere di pagare il massimo della tassa a cittadini di comuni che nella fase della raccolta del rifiuto si dimostrano virtuosi oltre che illegittimo è una vera ingiustizia. Questo va fatto nell’immediato. Ma c’è da aggiungere altro.
E cioè che non è solo la Regione a dover dare delle risposte. Anche i sindaci dei comuni del Salento, anche quelli dei comuni virtuosi, che hanno nell’Oga il loro più immediato riferimento, devono prendere atto che la costruzione di un impianto di compostaggio è l’unica soluzione per non ritrovarsi ogni anno davanti a situazioni simili. Non ci si può limitare a ricorrere al Tar ogni volta che la Regione, sbagliando, chiede il pagamento del tributo.
A Melpignano era stato individuato un sito idoneo per la costruzione di un impianto. Agendo non certo nell’interesse complessivo di tutto il territorio, alcuni sindaci hanno litigato sull’ubicazione di questo nuovo impianto, spingendo Melpignano a ritirare la sua candidatura – giustamente – e ad optare per la compostiera di comunità. Il progetto del nuovo impianto è andato a finire tra Galatina e Soleto su suoli in parte dell’Asi. Ad oggi non abbiamo notizie dell’avvio dei lavori di costruzione e se questi non verranno rendicontati entro il 31/12 perderemo i fondi europei utili per costruirlo. Con il risultato, forse cercato fin dall’inizio, di doverci accontentare di un “adeguamento” degli impianti di biostabilizzazione esistenti a Cavallino, Ugento e Poggiardo.
Il protrarsi di questa pantomima ha un solo risultato: ogni anno la Regione chiede di pagare l’ecotassa e ogni anno i Comuni collezionano ricorsi al Tar. Difficile dire chi ci guadagna. Più facile individuare chi ci perde: i cittadini, in particolare quelli che nell’interesse di un ambiente più pulito e di una gestione dei rifiuti sostenibile, si adoperano per fare un’ottima differenziata e poi vengono penalizzati da decisioni schizofreniche come quella di applicare l’ecotassa in assenza di chiusura del ciclo dei rifiuti”.
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