E in un attimo sei davvero davanti a Gesù
Se esiste la macchina del tempo, di sicuro è custodita a Noha. Per tornare indietro di oltre duemila anni ci vuole un marchingegno fuori dal comune. O forse, a pensarci indietro, solo la buona volontà, l'impegno e la passione degli uomini e delle donne dell'oggi. Così si ricrea l'atmosfera della Nascita, nel vero senso del termine.La VI edizione del Presepe Vivente di Noha si presenta ancora più curata, più viva e più coinvolgente del solito. I dettagli, curati in ogni particolare, fanno da cornice ai sorrisi della gente che, dopo due mesi di duro lavoro, si ritrova tra i recinti a badare alle pecore o dietro al fuoco a battere il ferro.
Il parco del Palazzo Baronale, eccezionalmente riaperto per l'occasione dopo anni di abbandono, è stato letteralmente trasformato e attraversare l'ingresso vuol dire proprio fare un salto nel passato ed emozionarsi.
Il Presepe Vivente di Noha sarà aperto anche oggi e domani, oltre ai giorni 1, 3 e 6 gennaio 2016, dalle 17 alle 21:30.
DI SEGUITO L'EDITORIALE DELLA PUBBLICAZIONE "ACCENDIAMO LUCI NUOVE" VOLUTA E PROMOSSA DALL'ASSOCIAZIONE DEL PRESEPE VIVENTE DI NOHA INSIEME ALL'ASSOCIAZIONE "L'ALTRO SALENTO"
Intorno solo eco di urla e ferocia, solo il rimbombo dell’indifferenza e il pianto della solitudine.
Eppure c’è chi decide di calpestare questo vuoto, mettendo al suo posto un esempio vivo di unità. Collaborazione e impegno, voglia accesa e forte di non lasciare che certi valori si perdano in un mondo in cui il bello sembra essere stato dimenticato in qualche angolo sperduto.
Donne e uomini, giovani e adulti, tutti insieme, ognuno con la propria ricchezza di cuore e le proprie capacità, si ritrovano puntualmente ogni anno a lavorare al progetto del Presepe Vivente di Noha. Qualcuno penserà: non hanno niente di meglio da fare? La risposta migliore è nei sorrisi di queste persone che per due mesi si ritrovano ogni sera a mettere un tassello a questo quadro emozionante. Non chiedono nulla in cambio, solo una partecipazione in termini di presenza. Vedere, respirare l’aria del Natale anche con tutte le sofferenze che si portano nell’animo, dialogare, mangiare qualcosa, attendere il Bambino. Sperare.
Dai volti più segnati dal tempo e dalle fatiche a quelli più distesi dell’innocenza dei fanciulli: tutti sono importanti per la realizzazione del Presepe Vivente. Non è un’opera fine a se stessa, che dopo l’Epifania svanisce come cenere. Si tratta di un esempio tangibile di come l’essere gli uni accanto agli altri nella cooperazione possa rappresentare il modo più giusto per affrontare la vita in generale. Non siamo soli su questa Terra e non possiamo girarci dall’altra parte se sul nostro cammino si pongono occasioni di crescita e di solidarietà.
L’essere umano è chiamato a dare il proprio contributo quotidianamente affinché non si snaturi tutto ciò che ci circonda e si perdano tutte le virtù in cui credere.
Ci vuole coraggio per non essere sopraffatti dal flusso di insensibilità, distacco, apatia e cattiveria che attraversa ormai le nostre strade, le nostre città, i nostri paesi.
Il Presepe Vivente di Noha sia monito dolce, commovente, ma anche tenace e convinto nei confronti di chi non ha più fiducia nel respiro degli uomini e delle donne dell’oggi.
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