E quegli occhi profondi come il cielo

In attesa del ritorno di Samantha Cristoforetti sulla Terra, suor Grazia Pizzarello ci parla di lei
La foto che Samantha Cristoforetti ha fatto vedere dallo spazio

Quando in qualche modo tocchi l'anima di una persona, non ci sono distanze tali da allontanare due cuori che si sono incontrati. Neanche se uno dei due è letteralmente tra le stelle. Quello dell'astronauta Samantha Cristoforetti è in orbita già da un po', ma, superando l'atmosfera terrestre, non ha perso quei legami profondi instaurati nel corso della sua vita. Uno di questi legami si chiama suor Grazia Pizzarello, suora marcellina nativa di Trieste, milanese d'adozione per il percorso educativo che ha seguito la sua vocazione. Lo scorso 9 aprile si è trovata quasi casualmente in Salento, a Galatna per la precisione, durante la consegna delle aquile ad alcuni nuovi piloti del 61° Stormo dell'aeroporto "F. Cesari". Un gruppo che Samantha ha conosciuto personalmente nel 2007 per un corso pre operativo di cinque mesi. Nel sentir parlare il comandante di determinati principi di coraggio, dedizione e collaborazione, propri di Samantha, suor Grazia non ha potuto fare a meno di mandare un sms alla sua cara astronauta, farle arrivare un suo saluto direttamente tra gli astri. E Samantha le ha risposto, dicendosi contenta di sapere che fosse passata da Galatina.

Suor Grazia, come mai conosce Samantha Cristoforetti?
Intorno al 1990 avevo lasciato Milano per Bolzano, per andare a insegnare materie letterarie ai ragazzi di lì. Samantha iniziava la prima media. Occhi profondi, concentrati. Lo sguardo sempre fisso su di me, orecchie attente. Non si faceva distrarre da niente. Il suo era un ascolto attivo, non da "secchiona da primo banco". Era un'eccellenza nelle materie scientifiche, ma la stuzzicavo molto con la letteratura. Mi piaceva "metterla in difficoltà" facendola confrontare con poesie sempre nuove. Ed erano sfide che accettava con vigore. L'ho seguita per tutti e tre gli anni e ho potuto starle accanto nella sua crescita sia scolastica, sia personale.

Com'era?
Di lei mi ha colpito fin dal primo momento lo spirito del sacrificio. Di certo ha influito la sua origine, montanara, figlia di albergatori, di gente dal carattere forte. Non l'ho mai sentita brontolare, mai lamentarsi di qualcosa. Sobria nelle parole, ma generosa nell'animo. Aveva instaurato un bel rapporto con la compagna di stanza, Serena, che aiutava non con un atto di favore, ma con l'intento di poterle insegnare qualcosa, fosse anche solo nel metodo di studio. Sportiva, attiva nell'ambito sociale. Insomma, una ragazza più grande dell'età che aveva.

Perché una ragazza così decide di diventare astronauta?
La sua passione per il cielo è legata al suo maestro delle elementari a Malè, in Trentino. Ha comunicato ai bambini una passione straordinaria. E Samantha già allora sapeva che avrebbe seguito quella strada. Diventata adulta ha sempre ammesso di essere stata in qualche modo fortunata per aver avuto le idee chiare fin da subito, togliendosi di dosso tutti quei dilemmi che colpiscono in particolare gli adolescenti che sono alle prese con il "cosa farò da grande?". Per lei il tempo ha sempre avuto un valore importantissimo. Mai sprecato, mai perso dietro cose futili.

Dopo la scuola? Avete mantenuto i contatti?
Siamo rimaste sempre legate, ho seguito i suoi progressi al liceo, la sua bravura, il suo impegno. Ha studiato contemporaneamente al linguistico, approfondendo il tedesco, e allo scientifico per poi optare per la maturità scientifica a Trento. Quando mi sono dovuta spostare a Lecce, ci siamo un po' perse. Ci siamo sentite di meno, fino quasi a perderci quando sono andata in Messico. Grazie a Facebook siamo tornate a comunicare in modo più assiduo. Samantha ha una struttura di pensiero molto profonda. Cerco sempre di sapere, al di là dei progetti grandiosi che sta realizzando, come sta dentro, se ha dei "nodi" personali da sciogliere. Ma mi risponde sempre con una serenità quasi disarmante.

Abbiamo visto che su Twitter di recente l'ha nominata, ricordando anche le sue vecchie compagne e una rimpatriata..
Mi sono emozionata. La foto che ha fatto vedere all'interno della navicella ci ritrae a un incontro in cui ci siamo riviste, io, lei, altre alunne. Un bel momento. Samantha ha da dare tanto, soprattutto ai giovani. Basti sentirla mentre parla ai ragazzi. E' capace di ipnotizzarli per delle ore, parlando concretamente di principi unici, di virtù fondamentali. E' un vero esempio. Ha di recente parlato anche ai minori del carcere Beccaria di Milano, direttamente dal cielo. L'insegnamento della fiducia nel prossimo è forse tra i più belli che riesce a trasmettere. Afferma: "non posso fare tutto da sola nella vita, dobbiamo collaborare. Un pezzo io, un pezzo tu". Sono orgogliosa di lei, felice perché è esattamente lì dove deve essere.

Lunedì, 11 Maggio, 2015 - 00:07

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