E di un cuore scalzo

Chi non l'ha visto, ha volutamente messo le mani sugli occhi, ma non avrà comunque potuto chiudere contemporaneamente anche le orecchie. E allora della gioia e del coinvolgimento, che hanno animato il centro di Galatina durante la festa patronale, sarà stato costretto quanto meno a percepire il bello, il bello del voler essere partecipi dell'orgoglio che questa città sta tirando fuori, sia pure al ritmo del tamburello che ha allungato "la notte delle ronde"  togliendo il sonno al "cuore scalzo".
Peccato per quei soliti musoni che, intenti dietro il computer a scervellarsi per cercare le falle da additare, si sono persi certi sguardi, luminosi anche e soprattutto perché forse avevano versato qualche lacrima prima di dare il via a pizzica e tradizioni. Chi si è dato da fare per rendere gradevoli questi giorni e offrire una programmazione all'estate galatinese ha una propria vita dietro il ruolo istituzionale e professionale che riveste. Spesso la mette da parte, con le sue delusioni e le sue difficoltà, per far venire fuori solo il sorriso dell'impegno e la voglia di esserci.
E allora tutto si può dire a chi ha organizzato i tre giorni dei Santi Patroni, ma non di aver negato la propria presenza e la propria disponibilità.
Il risultato può non essere stato gradito a tutti, ci mancherebbe. Ci sarà sempre chi avrebbe voluto dei fuochi d'artificio che fossero più fuochi, delle luminarie che fossero più luminarie, delle tarantate che fossero più tarantate, dei cantanti che fossero più cantanti, ma la sostanza non cambia. La promozione di Galatina è stata il nodo di ogni azione, più o meno riuscita, e questa è una novità importante. Pian piano gli interessi dei singoli stanno smettendo di essere il leit motiv dell'amministrare per lasciare il posto alla città, nella sua interezza, con pregi da esaltare e difetti ancora da correggere.
Ecco cos'è dunque il cuore scalzo, per chi ne avesse distrattamente travisato il significato. Un cuore che si mette a nudo, partendo dai piedi che ballano, e non ha paura di sentirsi vulnerabile se ha dentro, a battere, valori nobili ed emozioni vere.

Domenica, 1 Luglio, 2018 - 00:06