Don Cosimo Nestola, "estremo dono di carità"

Cinquant'anni di sacerdozio dell'amato parroco di Collemeto
Il sindaco di Galatina Marcello Amante con don Cosimo Nestola

Per l'importante appuntamento collemetese e dell'intera diocesi idruntina, i 50 anni di sacerdozio di don Cosimo Nestola, è stata celebrata una santa messa domenica pomeriggio proprio nella chiesa di don Cosimo, della Beata Vergine di Costantinopoli, che è poi la chiesa cuore di Collemeto. Alla presenza dell'arcivescovo di Otranto Donato Negro, in tanti hanno voluto dimostrare affetto e gratitudine condividendo un pensiero o un ricordo. Pubblichiamo le parole di Cristina Dettù, assessore alla cultura del Comune di Galatina, giovane collemetese attiva nella parrocchia del suo paese e particolarmente legata a don Cosimo (la redazione).

Scrivere di don Cosimo è come scrivere della propria vita. 
Don Cosimo è per me una guida costante. Lo è stato in ogni tappa fondamentale del mio cammino cristiano, che è anche cammino di vita.
Guardo le foto del mio battesimo e lo ritrovo lì, così come nei miei ricordi di una catechesi puntuale, profonda che solca la propria fede con un tratto assolutamente riconoscibile. Un tratto che ha la sua firma. Don Cosimo lo ritrovo anche nelle sue parole di fiducia, nella speranza, nel suo amore incondizionato verso Dio, la Chiesa e la sua piccola comunità di Collemeto.

È difficile non apprezzare e rimanere meravigliati davanti alla saggezza di questo parroco, teologo sì, ma con una naturale passione smisurata per la storia, l'arte e la cultura. Ricordo ancora quel viaggio a Roma in cui ogni angolo della città eterna generava un racconto, apriva le porte al suo enorme bagaglio di conoscenza e lo donava a noi. E don Cosimo stesso è per noi un dono, in particolar modo per la comunità di Collemeto: ha preso per mano un piccolo paesino di campagna, lo ha amato sin dalla nascita, ha raggiunto posti lontani per i suoi studi e poi è ritornato qui, a riprendere la linfa vitale della sua fede proprio da quelle radici che sanno di terra, di ulivi e di vigna buona.

Nella confidenza, parroco di poche e misurate parole, in grado tuttavia di lasciare spazio e tempo alla riflessione, alla ricerca, al rifugio nella propria fede in Gesù Cristo in cui trovare ristoro.

All'inizio della mia esperienza politica, durante la celebrazione di una messa don Cosimo ha ripetuto le parole di papa Paolo VI, il quale diceva che "la politica è la più alta forma di carità". Ogni giorno, queste parole risuonano nella mia mente, da allora rappresentano la linea guida del mio mandato. E le risento con la voce del mio parroco, perché tu stesso, don Cosimo, sei estremo dono di carità che il Signore nostro Gesù Cristo ha voluto concedere ai suoi fedeli affinchè tu li guidassi nel loro cammino della vita, spesso travagliato ma anche ricco di gioie piene.

 

Foto di Fabio D'Onghia

 

Martedì, 9 Luglio, 2019 - 00:08

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