"Devo dialogare con 97 sindaci non chiudere ospedali"

Silvana Melli, direttore generale della ASL, si è presentata a collaboratori e giornalisti

Il direttore generale dell’azienda sanitaria leccese parla a 360 gradi ai suoi dirigenti responsabili, ma anche ai sindacalisti e ai giornalisti, invitati per lo scambio di auguri sotto l’albero. Silvana Melli si è presentata ai suoi collaboratori nella forma più semplice ma anche più determinata. Ha voluto chiarire subito alcuni punti essenziali «Hanno detto di me che sono un carro armato. E’ vero, sono animata da tanta buona volontà e sono stata mandata qui alla Asl di Lecce per operare una svolta nella sanità e per dialogare con 97 sindaci. Ma senza la vostra collaborazione non posso fare niente».
«Ho bisogno – ha aggiunto – dell’intesa con i sindacati. Quando si verificano episodi come quelli dei giorni scorsi, di fronte a situazioni di malaffare o a soggetti con scarsa voglia di lavorare, chi tutela i lavoratori deve fare un passo indietro».
La Melli ha parlato di imminente svolta nella sanità, affidata al trasferimento della medicina sul territorio.  «Nella sanità salentina – ha sottolineato - è stato fatto ben poco per potenziare quelle attività che non hanno necessità di ricoveri sulle 24 ore.  Invece saranno proprio i percorsi assistenziali e i cicli diurni con day service chirurgici e medici – ha aggiunto - a connotare la svolta nella sanità della Asl. Grazie agli studi incrociati (dell’Istituto Sant’Anna di Pisa – ndr.) il direttore Gorgoni (responsabile del Dipartimento della Salute in Regione) verificherà l’adozione delle misure di potenziamento nella direzione opportuna».
Ci si chiede: sarà più opportuno agire con priorità sulla situazione di urgenza (chirurgia d’ urgenza e attività di Pronto soccorso sulle 24 ore) o, invece, potenziare il ciclo diurno, però con Day service chirurgici e medici e percorsi assistenziali?
Non si parla quindi di chiusura di ospedali, come aveva paventato a settembre scorso lo stesso presidente Emiliano, ma di «accorpamenti funzionali». Per esempio fra alcune specialità degli ospedali di Gallipoli-Casarano e di Galatina-Copertino.  Gli studi dell’osservatorio hanno dimostrato che «molte strutture che fanno le stesse cose non sono garanzie di appropriatezza – spiega la manager -  Avere invece dei punti definiti, ben organizzati sulle 12   o   24 ore è più proficuo per i pazienti».
La numero uno della Asl ha parlato poi degli screening che, ha detto, «sono partiti ma vanno migliorati». La direttrice forse non sa ancora che lo screening per il carcinoma della mammella presenta non poche lacune; quello per il tumore della cervice uterina, il pap test e la campagna di vaccinazione per il papilloma virus (Hpv)  sonoinsufficienti e lo screening del colon-retto è ancora sulla carta.
ntanto ha già programmato l’acquisto di 10 mammografi e dei densitometri per eseguire la Moc (la mineralometria ossea computerizzata); un’esame legato alla prevenzione dell’osteoporosi, che comporta  fratture del femore della sfera femminile ultra 65 anni.   
E sempre per il percorso donna, oltre al femore, la direttrice Melli ha previsto anche la componente ospedaliera relativa all’interruzione della gravidanza, «a cui vorrei dare – anticipa - una connotazione  molto più umana. Una donna deve essere a conoscenza delle possibilità di non dover affrontare necessariamente l’interruzione della gravidanza».
La Melli non si è sottratta alla domanda dei giornalisti sulle liste di attesa, «un problema – ha detto -  che dovrebbe migliorare a mano a mano che si realizzano i Day service sul territorio. Perché molto spesso un diabetico è anche un iperteso scompensato e uno affetto da bronco-pneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) ha anche dei problemi cardiorespiratori. Quindi gli ambulatori gestiranno le co-morbilità e la lista di attesa diminuisce».
Per combattere l’eccesso di spesa farmaceutica, emerso dallo studio sulle performances della sanità pugliese,  la Melli ritiene che «con la presa in carico dei pazienti con malattie croniche, con il coinvolgimento e la responsabilità dei pazienti e dei loro familiari e con il follow up che dovremo fare, si può affrontare una maggiore appropriatezza prescrittiva».
Sul versante della sicurezza, con riferimento agli ultimi episodi di carattere penale, la direttrice farà delle indagini retrospettive, perchè non debbano più accadere. «Il sistema di sicurezza – ha osservato - sta nell’oculatezza di verificare il consumo di farmaci nel proprio reparto. Sono episodi che accadono anche al nord, dove sono state fatte delle iniezioni letali. Ma alcuni soggetti – conclude con amarezza -  non dovrebbero fare gli operatori sanitari. Andrebbero valutati sul piano della moralità, ma anche psicologico e psichiatrico, ancora prima di essere assunti».
Le premesse ci sono tutte. Adesso si attende il Piano di riordino che il presidente Emiliano ha già in tasca e che firmerà nei prossimi giorni. Ma soprattutto, non dovrà mancare la collaborazione sincera che la direttrice ha chiesto stamattina ai suoi collaboratori con tanta passione.

Venerdì, 25 Dicembre, 2015 - 00:05