Da Leuca a Ginosa e la notte nel bosco

Partiti! Col ritardo che contraddistingue i nostri viaggi siamo partiti. Da Galatina, diretti a sud, attraversiamo decine di paesi e frazioni, dai nomi mai sentiti, che ci invitano a feste e sagre di cibi sconosciuti, come il "porco prì prì"  o vagamente familiari come lo "gnummarieddhru". Non avevo mai guidato prima nella zona "del capo". La scarsa segnaletica che caratterizza il Salento tiene molto attiva F., la mia compagna, che, stradario alla mano cerca di decifrare questi garbugli di asfalto.
La prima tappa è Leuca e fermiamo la macchina accanto al santuario di Santa Maria de finibus terrae. Siamo al tacco d'Italia ma non è abbastanza caldo per fare il bagno, facciamo invece un giro nella piazza ed entriamo nel santuario. Saluto al volo la statua di papa Benedetto XVI e andiamo via, questa volta verso nord.
Il tramonto che ci accompagna lungo la statale 274 ci lascia senza fiato. Continuiamo ad attraversare paesi e campagne che ci fanno viaggiare lenti e ci fanno assaporare, respiro dopo respiro, tutta la magia della viabilità salentina.
Dopo qualche peripezia stradale e alcune reinterpretazioni del codice della strada arriviamo nella spaventosa Taranto. La luce malata che illumina questa città le conferisce un'aria che ci rende diffidenti e l'esercito di parcheggiatori abusivi che estorcono il pedaggio anche all'interno delle strisce blu ci convince ad andarcene... Ma solo dopo aver cenato... Al sacco ovviamente.
È passata da poco la mezzanotte quando stiamo per lasciarci alle spalle Taranto e le sue insegne di birra Raffo per cercare un posto dove passare la notte.
Siamo stanchi anche se viaggiamo da poco quindi cerchiamo rifugio a Marina di Ginosa, verso il mare, al limite di una pineta che oggi, ora, ci spaventa.
Dormiremo in macchina questa volta, restiamo sulla strada, pronti a ripartire.

Mercoledì, 10 Agosto, 2016 - 00:04