Concluso il congresso degli infermieri volontari di Cives

Si è concluso ieri, nelle sale del Tiziano, il 9° congresso del Coordinamento Infermieri Volontari Emergenza Sanitaria (Cives), espressione della Federazione Nazionale Collegi Ipasvi, costituita da infermieri volontari che mettono a disposizione la loro professionalità nel soccorso sanitario alle popolazioni colpite da calamità, nell’ambito della Protezione Civile Nazionale.
A indicare la città di Lecce per celebrare il congresso ha contribuito anche il presidente nazionale di Cives, il salentino Michele Fortuna. Il congresso ha visto la partecipazione di circa 200 infermieri provenienti da tutta Italia.
«Il nostro capoluogo, con il suo meraviglioso Barocco – dice il dottore Fortuna - farà da vetrina ad un evento importante. Ai partecipanti sarà data l’occasione di visitare la città e di gustare i piatti e i prodotti tipici della gastronomia salentina».
L’evento dal titolo «Infermieri Cives: work in progress. Le competenze specialistiche per una presenza territoriale più qualificata», è stata l’occasione per un confronto diretto tra “addetti ai lavori” ovvero tra i rappresentanti di Enti e Istituzioni che sono parte integrante del Sistema di Protezione Civile e tra questi e la popolazione che deve poter conoscere i meccanismi e le regole del Sistema, partendo dai rischi che insistono sul territorio in cui abita.
La Cives è strutturata in «nuclei» provinciali. In provincia di Lecce sono circa 50 gli infermieri volontariche si mobilitano, pronti a soccorrere le popolazioni in caso di calamità ed eventi catastrofici.
«L’ultima volta che siamo stati operativi, come emergenza piena – riferisce il presidente Fortuna – è stato a l’Aquila, da aprile a ottobre 2009, in occasione del terremoto. 15 salentini sono arrivati sul posto fra i primi soccorritori, nelle prime 72 ore, al seguito dei Vigili del Fuoco e delle ambulanze del 118». E aggiunge, «L’immediata presenza dell’infermiere volontario nel cuore delle calamità garantisce il soccorso ai feriti ed evita di far mancare la continuità assistenziale sul territorio, in un momento in cui non c’è più il medico di riferimento o la farmacia. In attesa che tutto venga ripristinato, noi assistiamo ipertesi, diabetici, disabili e anziani che hanno bisogno di cure».
Nell’ambito del congresso è stata dispiegata l’innovativa struttura denominata “Pass Sari Cives”, una sorta di “Ospedale da campo” che è stato visitato ed illustrato. Una prova e una conferma che la dirigenza nazionale Cives si è impegnata con profitto, affiancando i funzionari della Protezione Civile e coinvolgendo  i Collegi Ipasvi e  l’Enpapi, che continuano a garantire il loro fattivo contributo.

Domenica, 1 Novembre, 2015 - 00:03

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