'Cinema oltre le barriere', un'esperienza da sostenere

Lecce - Si è concluso mercoledì, presso le Officine Cantelmo, il viaggio del “Cinema oltre le barriere”, un festival che è stato un caleidoscopio di dolore, speranza, paura, riscatto e, soprattutto, vita. Nei sei appuntamenti che hanno caratterizzato quest’iniziativa sono stato toccati, con carezze ma anche con schiaffi, argomenti che troppo spesso passano sotto la traccia dell’ombra cupa dell’indifferenza.
Questa rassegna cinematografica ha mostrato finalmente il lato della disabilità che più di tutti merita di essere illuminato. Quello del desiderio. Desiderio di comunicare, muoversi, sentire, vedere, ballare, fare l’amore, vivere.
Non è passato il messaggio che siamo tutti uguali, che la disabilità è solo nella testa degli insensibili o amenità del genere, ma grazie a Dio un messaggio differente: siamo tutti diversi.  Non disabili e sedicenti normodotati, ma tutti nel senso di tutti. Tutti. Sette miliardi di persone nel mondo tutte diverse.
Abbiamo potuto vedere un ragazzo che ha scritto, tra il serio ed il faceto, il kamasutra per disabili, uno spettacolo teatrale totalmente innovativo, in cui la mancanza della vista faceva schizzare in alto l’asticella della fantasia, abbiamo incontrato un’insegnante di sostegno che si è sentita viva lavorando, giocando e gioendo e si è vista “sostenuta” da chi doveva “sostenere”.
Abbiamo fatto esperienza di cosa succede se paura, pregiudizio e scetticismo lasciano il posto a rischio, fraternità, gratuità: nasce una bellezza pura.
Nel suo piccolo(ma non tanto piccolo) è stato un festival del Cinema innovativo. Speriamo in una replica il prossimo anno, con ancora tante diversità, più date, più pubblico, più tutto, perché un iniziativa del genere ha il dovere di crescere e tutti noi abbiamo il dovere di sostenerla.

 

 

Venerdì, 28 Febbraio, 2014 - 00:05