Chiudono i manicomi criminali, la situazione nel Salento

Chiudono i manicomi criminali. Entra in vigore la legge 81 del 2014 che prevede la chiusura definitiva degli Opg, gli ospedali psichiatrici giudiziari, dove fino a oggi venivano ancora rinchiusi i pazienti psichiatrici autori di reati, in favore di struttura di carattere prettamente sanitario, ribattezzate (Rems), ovvero Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza detentive.
Cosa succede nel Salento? La situazione è variegata. Secondo i dati del ministero aggiornati, la maggior parte delle regioni hanno provveduto ad attivare le Rems, (residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza detentive) si tratta di strutture riabilitative prettamente sanitarie. Ne sono previste in ogni regione e dovrebbero accogliere gli utenti in dimissione dagli Opg.
Alcune regioni sono in grave ritardo, come il Veneto, Friuli. La Puglia non è tra le prime. Si dovrebbe attivare la Rems di Spinazzola e ne è prevista un’altra a Carovigno. 
Per la Asl di Lecce  non succede niente perchè "noi abbiamo provveduto per tempo - spiega Serafino De Giorgi, direttore del Dipartimento di psichiatria della Asl di Lecce- Da circa 2 anni lavoriamo su soggetti in dimission e da Osp psichatici giudiziari e quindi tutti quelli che potevanoo essere dimessi sono stati dimessi. Per tempo hanno trovato una loro collocazione nelle struture riabilitative ordinarie che ci sono in provincia di Lecce e quin di non abbiamo urgenze in questo senso. I pz autori di reato erano dimissibili. Le rems dovrebbero accogliere  quel n. di ppazieenti complessi che non possono trovare trattaemnto adeguato all’interno delle strutture riabilitative ordinarie. Grosso modo dovrebbero ammonytarte a circa 700 -750 in tuta Italia . I nostri utenti sono stati tutti collocati nelloe trutture riabilitative . quanfi La scadenza del 1 aprile per la Asl di lecce non porta preoccupazioni".
"Hanno trovato accoglienza nella rete delle strutture riabilitative accreditate, sia pubbliche sia private, delle quali noi ci serviamo quotidianamente per realizzare i progetti riabilitativi. Noi abbiamo cinque struture riabilitative pubbliche: Lecce, Campi, Strudà, Gallipoli e Poggiardo per settanta posti letto complessivi tendenzialmente quasi tutti occupati.
Non sono detenuti, ma assistiti. Quelli che sono ancora in misura di sicurezza devono andare nelle rems, che in Puglia non ci sono ancora. Alcuni devono scontare una pena. Altri nessuna pena perché sono stati prosciloti per malattia mentale".
"La pena si sconta in carcere e la misura di sicurezza si sconta nelle rems. Nelle struture riabilitative sono persone come le altre. Alcuni sono in misura di sicurezza nella forma di “libertà vigilata” quindi sottoposti a un regime di sorvegliaza ma sono totalmente liberi. Altri possono uscire.
Per i pazienti affetti da patologie della sfera psichica non trova applicazione il vecchio concetto di “pericolosità sociale” perché  vengono trattati in maniera specializzata con terapie farmacologiche e non, per cui controllando la malattia di base si riesce a gestire anche i problemi comportamentale. Lo stigma è un problema che diventa ancora più forte per soggetti che oltre ad avere un probelam mentale hanno anche commesso reati. Parliamo di reati commessi a causa e in relazione alla malattia mentale. Non di reati di persone senza patologie".
Le strutture di accoglieza dei nostri pazienti non hanno particolari requisiti. Sono previste in Puglia e in particolare in provincia di Lecce due strutture dedicate  che stanno a metà stara fra le rems e le strutture normali. L’allocazione sarà decisa sulla  base delle richieste formulate dalle associazioni, cooperative di servizio che devono fare richiesta alla Regione e superare i necessari test.
Una ha già presentato domanda. Queste sono dedicate le altre sono riabilitative". 
"Nel Salento abbiamo circa 240 pposti accreditati di cui 70 pubblici e 170 privati convenzionati.  La rete delle strutture accerditare soddisfa in modo completo tutte le esigenze del teritorio. Si chiamano Crap, comunità riabilitaive assistenziali psichiatriche. In tutto il Salento, ad assistenza h24 completa. Ci sono anche i pazienti normali. Nessun problema di convivenza. Questo dimostra che se c’è un progetto di integrazione possono convivere anche quelli che hanno commesso un reato".

Giovedì, 2 Aprile, 2015 - 00:04