Cento metri in dieci secondi, un cervello salentino farà correre un robot e stupirà il mondo
Nell’affascinante universo dello studio della robotica che da anni ormai perfeziona sempre di più dispositivi che hanno lo scopo di imitare il movimento dell’uomo, appare sorprendente la sfida lanciata dall’Università Waseda di Tokyo: creare per il 2020, anno delle Olimpiadi, un umanoide in grado di correre i 100 metri in 10 secondi. Traguardo ambizioso che non sembra irraggiungibile a chi studia la materia come il professor Kenji Hashimoto o come il professore Massimiliano Zecca, nato ad Ugento, che lavora presso l’Università Waseda dal marzo 2003.
In particolare Zecca si occupa della realizzazione di sofisticati sensori capaci di studiare e misurare il movimento umano. Essi trovano applicazione, per esempio, nella misurazione della precisione del movimento in chirurgia, che, a sua volta, individua la migliore performance in sala operatoria.
Tali studi e le conseguenti realizzazioni di dispositivi sempre più sofisticati e richiesti dal mercato, vedono una importante collaborazione tra Tokyo e l’Istituto Sant’Anna di Pisa, da dove proviene Massimiliano Zecca che, dopo aver finito il dottorato, ha trovato subito l’occasione del post-dottorato in Giappone, dove è nato un laboratorio congiunto finanziato dal Ministero degli Affari Esteri.
Questi traguardi non possono che inorgoglirci come salentini e, pur sapendo bene che la scienza non può e non deve avere frontiere, e che il confronto con altre realtà molto diverse può solo arricchire e accrescere le capacità di studiosi come Zecca, dispiace comunque pensare che in Italia, talenti come il suo, non sono messi nelle condizioni di poter sviluppare a pieno il proprio potenziale.
In questo video apparso sul sito del Sole 24ore i segreti della ricerca: http://video.ilsole24ore.com/SoleOnLine5/Video/Notizie/Asia%20e%20Oceania/2013/waseda/waseda.php
Tweet |