Aspettando un "cetriolone"

Almeno ci facciamo una risata. Almeno ci sorprendiamo. Perché poi, alla fine, di questo abbiamo bisogno. Di sorpresa. La "melanzana gigante", di cui si è parlato in questi giorni in queste stesse pagine, non è una notizia che cambia la vita e di questo diamo atto al signor Prontera che nella sua lettera ne critica l'effettiva importanza. Ma perché in tanti hanno preferito leggere dello strano evento agreste, trascurando discussioni sulla carta fondamentali per la quotidianità dei cittadini, ma di fatto nient'altro che noiose reiterazioni di beghe politiche?
Forse la gente ha bisogno di rilassarsi un po', per non continuare a stressarsi giornalmente con i soliti discorsi. Perché di questo si tratta. Arrabbiarsi dietro promesse rivoluzioni che puntualmente diventano involuzioni. Vetrine in cui i manichini non cambiano mai, mentre chi guarda avrebbe proprio bisogno di un capo nuovo.
Anch'io non so cosa sia successo nel weekend in Piazza Alighieri a Galatina. Qualcuno domenica mi ha fermato per strada chiedendomi "Stai andando a firmare?", indicando un banchetto sistemato sulla villa comunale. C'erano sì e no cinque persone. Un occhio veloce a un volantino a terra e ho ipotizzato che si trattasse di qualche referendum indetto da un partito. Non mi son avvicinata, non mi sono domandata di cosa si parlasse, di quali avvenimenti fossero stati messi sul tavolo di un ipotetico confronto. Mea culpa. O forse culpa della disillusione. Della stanchezza.
E mentre un amico, attore di teatro, viene diffidato da Facebook perché pubblica "contenuti offensivi" con la sua continua promozione di eventi culturali, mi domando quale notizia sia oggi davvero degna di essere divulgata.
Io dico che quando spunterà da qualche parte un bel "cetriolone", gli si potrebbe dedicare un inserto speciale. Da collezione.
 
Giovedì, 31 Ottobre, 2013 - 00:08