Xylella fastidiosa, il Prefetto accoglie l'invito del Sindaco di Galatina a coordinare gli interventi di emergenza
In risposta alla richiesta dei Sindaci della provincia, inoltrata dal Sindaco di Galatina, volta all’attivazione di un tavolo interistituzionale presso la Prefettura di Lecce, al fine di accelerare l’azione coordinata dei comuni per l’attuazione delle misure di prevenzione e contrasto del batterio Xylella fastidiosa, il Prefetto, Giuliana Perrotta, ieri ha comunicato la sua disponibilità a coordinare ed ospitare il tavolo interistituzionale. "Questo potrà avvenire -precisano in Prefettura- non appena sarà individuata la strategia di intervento, di seguito alle valutazioni sia a livello regionale che nazionale per l’individuazione delle misure di supporto alla prevenzione e contrasto dell’epidemia".
"Chiedo all’assessore Nardoni di cambiare atteggiamento sul problema della Xylella fastidiosa nel Salento -dice, intanto, Sergio Blasi. Sono mesi e mesi che l’emergenza è conclamata e l’azione della Regione Puglia sul piano degli interventi concreti sul terreno è titubante. Gli agricoltori, i vivaisti e il territorio salentino in generale, con le sue speranze e le sue potenzialità di sviluppo, che sono legate a doppio filo con l’agricoltura e il paesaggio, attendono ancora di vedere concretamente all’opera la Regione.
Mentre il batterio si diffonde in sempre più numerosi nuovi focolai, non si sono ancora adottate misure per la pulizia delle campagne. L’incuria, la scarsa pulizia dei campi e degli oliveti sono uno dei fattori che concorrono alla diffusione del batterio. Mi chiedo: per incentivare o provvedere direttamente attraverso Arif ad una iniziativa immediata di pulizia delle campagne, almeno nelle zone tampone, c’è bisogno dell’ok da parte di Bruxelles? Sono questi segnali concreti che mancano al territorio ed è per questo che il Salento ha motivo di essere preoccupato".
"Ho detto mesi fa, all’inizio di questa emergenza -conclude il consigliere regionale del PD- che bisognerebbe coinvolgere nella ricerca le università migliori in Italia e non solo quella di Bari per studiare il batterio e mettere a punto le contromisure fitosanitarie più efficaci. Perché questa è una emergenza di portata storica. L’Ue ci chiede di eradicare gli ulivi e di non piantarne di nuovi. Da mesi i vivaisti delle zone colpite dal batterio hanno visto crollare i loro affari. È ora che la Regione Puglia cominci a recitare un ruolo da protagonista nel campo delle iniziative concrete e non da ente comprimario che attende l’intervento di Roma e di Bruxelles”.
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