"Vogliamo essere ricordati per le cose fatte non per le parole dette"

Comizio di fine d'anno della Giunta Montagna. All'interno i file audio integrali

“Tornando a casa portate il saluto del Sindaco”. Un Cosimo Montagna in versione natalizia, attinge a Giovanni XXIII per concludere il suo discorso alla città dopo sei mesi di amministrazione. Ha parlato, ieri, per quattordici minuti intorno a mezzogiorno in piazza Alighieri davanti ad una folla, all’ottanta per cento, di addetti ai lavori, usando i soliti toni pacati. Ha alzato la voce solo riferendosi alla Csa e riproponendo gli stessi argomenti portati in Consiglio. Sulla stessa falsariga si erano mossi in precedenza i “suoi” assessori.
Aveva esordito Mario De Donatis chiarendo definitivamente che la sua è una nomina fattagli per fiducia e amicizia dal Sindaco (che tradotto vuol dire che ‘non sono in quota Udc’) e rispondendo alle critiche di chi lo accusa di non aver fatto arrivare ancora neanche un euro a Galatina ("c’è un tempo per seminare ed uno per mietere e chi pensa che l’amministrazione pubblica sia una slot-machine è ancora un suddito legato ad una visione politica tipica di epoche passate”).
Roberta Forte aveva difeso le sue scelte per la Csa, per la tangenziale sud-ovest ed aveva ribadito la contrarietà di Rifondazione comunista alla costruzione del megaparco assicurando però che a determinare le scelte finali saranno i cittadini con tutti gli strumenti offerti dalla democrazia.
Con un lungo e dettagliato elenco di delibere e decisioni relative alle sue deleghe Alberto Russi aveva parlato per otto minuti rivendicando innanzi tutto a sé la riorganizzazione del Suap (Sportello unico attività produttive).
Daniela Vantaggiato aveva orgogliosamente riferito sugli ampi riconoscimenti regionali venuti all’ambito sociale di zona di cui Galatina è capofila ed aveva difeso le sue scelte sulla rete scolastica. Con passione aveva poi raccontato di come sia riuscita a restituire ai cittadini tutti gli spazi della biblioteca e del museo.
Andrea Coccioli aveva voluto ricordare le opere pubbliche concluse ed avviate (Piazza Cesari, Piazzette Fedele) e la riapertura dell’ex mercato coperto come spazio dedicato alle associazioni. La sua conclusione può considerarsi una sintesi dell'intero comizio: "Vogliamo essere ricordati per le cose fatte non per le parole dette"

Di seguito sono scaricabili i file-audio di tutti gli interventi.

Lunedì, 24 Dicembre, 2012 - 00:07