Violenza sessuale sulle allieve, ai domiciliari docente di matematica in pensione

Nella mattinata di ieri i poliziotti della terza Sezione della Squadra Mobile che si occupa di reati sessuali, di reati commessi contro minori  e contro tutte le cosiddette fasce deboli” hanno eseguito un’ordinanza adi arresto, con il beneficio dei 'domiciliari', emessa dal Giudice per le indagini preliminari Giovanni Gallo   su richiesta del Pubblico Ministero Stefania Maria Mininni nei confronti di un sessantasettenne leccese, docente di matematica in pensione, accusato di aver commesso violenza sessuale continuata e aggravata dall’aver esercitato abuso di autorità, nei confronti di tre minorenni alle quali  impartiva lezioni private di matematica.
Le indagini  hanno avuto origine da due querele sporte lo scorso novembre dai genitori di due ragazze che oggi hanno diciassette e sedici anni ma che avrebbero subito molestie sessuali da parte dell’arrestato da quando avevano appena quattordici e quindici anni. Mentre per una di esse le violenze sessuali subite ad opera dell'insegnante avrebbero avuto una durata limitata nel tempo, e cioè circa un mese, l’altra minore avrebbe dovuto subire le sue condotte per circa un anno.
Le indagini, svolte minuziosamente dai poliziotti della terza Sezione, partite dall’ascolto delle dichiarazioni delle minori reso alla presenza di una Psicologa, avrebbero consentito di accertare come l'uomo, approfittando della ingenuità e sprovvedutezza delle vittime avesse conquistato rapidamente la loro fiducia dapprima con frasi affettuose e complimenti delicati sulla loro persona, poi insinuandosi nella vita privata, cercando di conoscere le loro relazioni amicali e sentimentali e poi passando alle vie di fatto e cioè abbracciando ripetutamente le giovani, sfregando loro il seno, accarezzandole e baciandole sul collo, palpeggiando il seno, fino a toccare  le parti intime delle ragazze.
Le due minori hanno trovato il coraggio di raccontare quanto subito dall’uomo ai loro genitori solo dopo parecchio tempo; questi ultimi si sono quindi determinati a sporgere una querela presso gli uffici della Polizia di Stato, dando il via ad un procedimento penale.
Durante lo svolgimento delle indagini preliminari  è però emerso che anche altre minori avrebbero ricevuto lo stesso  “trattamento” dal professore durante lo svolgimento dei compiti di matematica. Una di queste ragazze, identificata dalla Polizia Giudiziaria, avrebbe confermato l’ipotesi investigativa ma non ha inteso sporgere querela. Oggi la giovane ha sedici anni ma nei suoi confronti le attenzioni morbose del docente si sarebbero manifestate quando ne aveva appena tredici. Anche in questo caso il metodo utilizzato sarebbe stato lo stesso: frasi affettuose, complimenti,  effusioni, baci sul collo, palpeggiamenti del seno, sfregamenti delle zone erogene.

 

Sabato, 29 Marzo, 2014 - 00:05