Verso un nuovo regolamento per le strutture precarie

"Dovranno sparire dagli incroci e non saranno più coperte". Gli spigoli del cubo in piazza San Pietro quasi una disobbedienza civile di scuola pannelliana

“Stiamo lavorando. Abbiamo fatto il primo di una serie di incontri che andrà avanti e dovrà portare a modificare l’attuale regolamento sulle strutture precarie in città.” Roberta Forte, dà l’idea che, questa volta, si sia imboccata la strada giusta. “Abbiamo una base su cui lavorare –aggiunge- che è quella predisposta da Guglielmo Stasi”. Il dirigente del dipartimento di Urbanistica prossimo alla pensione era presente alla riunione di ieri alle ore 12, a Palazzo Orsini,  insieme al suo potenziale successore, Gianluca Saracino. All’incontro hanno preso parte, oltre al Sindaco (presente a singhiozzo)e ai due assessori interessati, anche Giuseppe Notaro, tenente dei Vigili Urbani, delegato dal suo comandante impegnato a Bari e  Augusto Fachechi, consigliere comunale con delega al Centro Storico,
“L’intervento non era più procrastinabile –afferma Alberto Russi, assessore alle attività produttive- si tratta di ripristinare il decoro urbano, di individuare quei punti già critici di per sé per il traffico e di disciplinare meglio l’occupazione di suolo pubblico”.
Questo ‘gruppo di lavoro’ dovrebbe concludere la predisposizione della bozza di regolamento entro fine mese. Subito dopo le festività natalizie dovrebbero cominciare gli ‘incontri di maggioranza’ che potrebbero portare ad una stesura definitiva entro fine gennaio 2015. Dopo un confronto con gli operatori commerciali, finalmente ma comunque non oltre febbraio 2015, il Consiglio comunale verrebbe messo in grado di affrontare il tema ed approvare tutte le modifiche al regolamento.
Fra le idee che sono state lanciate sul tavolo sembra che quella di non permettere più l'uso di 'pedane coperte' abbia raccolto consensi unanimi così come l'altra di far rimuovere tutte quelle strutture collocate pericolosamente in prossimità di incroci o curve.
Sembrerebbe, dunque, che quel sasso nello stagno (quasi una disobbedienza civile di scuola pannelliana) lanciato da chi aveva, poi, fatto diventare 'spigoli di un cubo ' le 'quattro colonne' qualche positivo risultato concreto possa farlo ottenere a tutta la Città.

Quattro 'colonne' pietra dello scandalo?

Venerdì, 12 Dicembre, 2014 - 00:07