Verso il ridimensionamento o la rinascita dell'Ospedale di Galatina?
Il giorno 22 novembre, presso la Sala Celestino Contaldo, si è tenuto un pubblico incontro, fortemente voluto dal Commissario Prefettizio del Comune di Galatina, Guido Aprea e dai vertici dell’ASL Lecce, nelle persone dei suoi massimi rappresentanti, il Direttore Generale Silvana Melli ed il Direttore Sanitario Antonio Sanguedolce. All’ordine del giorno la ridefinizione dell’Ospedale “Santa Caterina Novella” alla luce della, sembra ormai imminente, approvazione del piano regionale di riordino della rete ospedaliera pugliese.
Il dottor Aprea ha mostrato un vivo interesse per la tematica ed ha riferito le informazioni di cui è venuto direttamente a conoscenza, anche a seguito di specifiche interrogazioni regionali. Ha espresso allora la propria opinione che “la Regione Puglia sta cercando in tutti i modi di tenere in vita l’Ospedale di Galatina e che un suo eventuale declassamento dovrebbe essere comunque accettato con entusiasmo, perché il parere del Ministero della Salute prevedrebbe invece la completa cancellazione del nosocomio”.
La dottoressa Melli ha tenuto poi una lunga e dettagliata relazione, precisando in premessa la disponibilità, sua personale e dell’Azienda da lei rappresentata, ad “accogliere le istanze di un Comitato di cittadini”, purché rappresentativo di un congruo numero di persone e, soprattutto, veramente interessato al bene pubblico della popolazione di Galatina, scevro quindi da interessi personali e/o partitici.
Ha specificato poi quale dovrebbe essere il destino dell’Ospedale di Galatina, qualora il Piano Regionale, ora all’esame ministeriale a Roma, venga accettato così com’è. In tal caso, praticamente con decorrenza immediata, il “Santa Caterina Novella diventerebbe un Ospedale di Base e sarebbe quindi ridimensionato, sia come numero di posti-letto che come numero di Unità Operative. Perderebbe infatti le Unità Operative di Gastroenterologia, Malattie Infettive, Ostetricia/Ginecologia e Pediatria, mentre manterrebbe attivi i seguenti reparti e servizi, se pure alcuni a ridotta attività rispetto allo stato attuale: Cardiologia, Chirurgia Generale, Geriatria, Medicina, Lungodegenza, Nefrologia e Dialisi, Ortopedia, Pneumologia, Psichiatria, Pronto Soccorso, Laboratorio Analisi, Radiologia.
In pratica, diventerebbe un Ospedale a minore intensità di cura, ma l’intenzione della Direzione dell’ASL Lecce è comunque quello di provare a caratterizzarlo, in modo da attrarre specifiche tipologie di pazienti. Si intende infatti attivare alcuni servizi che fungerebbero da “centro di riferimento per l’intera provincia”:
- Epatologia: è un servizio dedicato a pazienti con malattia di fegato, che mira in pratica a riorganizzare l’attività già da anni egregiamente portata avanti in tale settore da parte dei sanitari di Malattie Infettive. Si perderebbe quindi la degenza in ambito infettivologico, trasferita presso il “Vito Fazzi” di Lecce, ma resterebbe in loco e sarebbe anzi potenziata l’attività di diagnosi e cura di pertinenza epatologica, creando un polo di eccellenza unico per tutta la ASL
- Ecografia ed Ecografia Interventistica: è un servizio connesso ovviamente al precedente, dedicato alla diagnosi e alla terapia dei tumori del fegato, in grado di effettuare interventi curativi micro-invasivi che permettono di evitare nella quasi totalità dei casi il ricorso all’intervento chirurgico vero e proprio.
- Ortopedia geriatrica: l’attività dell’U.O. Ortopedia sarebbe dedicata principalmente alla cura delle problematiche ortopediche del paziente anziano, certamente più complesse ed bisognevoli di assistenza specialistica rispetto a quelle di uno giovane, avvalendosi della presenza nell’Ospedale di internisti quali il geriatria, lo pneumologo ed il cardiologo.
- Pneumologia pediatrica: un servizio di Pneumologia dedicato a piccoli pazienti, la cui localizzazione presso l’Ospedale di Galatina è onestamente di difficile comprensione considerata l’assenza in loco di un reparto di Pediatria.
- TIPO: una sezione di Terapia Intensiva post-operatoria.
Così come enunciato questo progetto di “ristrutturazione” dell’Ospedale ha trovato grosso modo la comprensione da parte dei presenti. Sono state cioè capite le ragioni di massima, espresse dalla direttrice Melli, di dover “inventare” una nuova rete ospedaliera regionale, per razionalizzare e migliorare l’attuale offerta sanitaria pubblica a parità di risorse disponibili. Sono sorte però anche tante proteste, innanzitutto per l’ingiustizia di una scelta che vede sacrificati i reparti di Ostetrica/Ginecologia e Pediatria, che certamente al momento rappresentano un fiore all’occhiello del nostro ospedale e che hanno dimostrato nel corso di questi ultimi anni di lavorare bene e di incontrare il favore e la fiducia di tante donne e tanti genitori.
Più in generale, non ci si capacità di come il nostro nosocomio possa essere declassato, nonostante sia strutturalmente adeguato ad essere un ospedale di livello superiore a quanto previsto, per giunta a favore di altri ospedali vicini, certamente più piccoli e fatiscenti.
Purtroppo però quella di martedì non era la sede giusta per rivendicazioni del genere, perché non erano presenti interlocutori idonei quali i rappresentanti della politica regionale, responsabili appunto di tali scelte.
IL Direttore Generale della ASL ha fronteggiato così tutti questi reclami, ripetendo che ormai non è più tempo di proteste, ma che è necessario invece lavorare di comune accordo ed investire tempo ed energie per costruire un nuovo modello di salute al passo con i tempi, fatto di efficacia ed efficienza, di competenza ed innovazione.
Scottati da tante promesse rimaste sempre e solo sulla carta, è difficile ora darle pienamente credito, ma se alle sue parole seguiranno i fatti, se davvero l’Ospedale di Galatina dovesse essere “trasformato” così come enunciato, forse sopravvivrà ed addirittura potrà rinascere a nuova vita. Certamente sarà una bella sfida, che coinvolgerà tutti gli operatori sanitari, obbligati ad inventarsi un nuovo modo di lavorare, ma che interesserà anche tutti i comuni cittadini, che dovranno dimostrare AMORE e FIDUCIA nei confronti del proprio ospedale.
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