Ventiduenne si suicida lanciandosi dal terzo piano delle scale antincendio del 'Santa Caterina Novella'

Un ragazzo napoletano di ventidue anni si è suicidato, alle ore 18 di ieri, lanciandosi dal terzo piano della scala antincendio che sta accanto al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Galatina. “L’ho visto correre come un fulmine inseguito da un giovane che si disperava per raggiungerlo”. La signora che racconta era in attesa di essere visitata. Quando è uscita per vedere che cosa stava accadendo, L. I.  era già in una pozza di sangue fra il marciapiede e l’asfalto. Sembra che, quando è stato prelevato con la barella, respirasse ancora ma i medici non hanno potuto fare nulla per salvarlo. È spirato dopo pochi minuti nei locali del Pronto Soccorso.
L. I.  era giunto nella nottata al Centro Narconon di Torre dell'Orso. Fin dalle prime ore del mattino sembra sia apparso in chiara crisi di astinenza tanto da indurre i responsabili della struttura a chiamare il 118. Alla richiesta di mandare un'ambulanza l'operatore del centralino avrebbe invitato il suo interlocutore ad accompagnare il ragazzo direttamente al ‘Vito Fazzi’ con la sua auto. “Ho insistito ma non c’è stato niente da fare” –si dispera il giovane che ha poi tentato invano di bloccare il suicida. “Abbiamo caricato in macchina L. e lo abbiamo portato all’Ospedale di Lecce –continua- siamo andati in due. Al Pronto Soccorso del ‘Fazzi’ ci hanno detto che non c’era posto e non potevano ricoverarlo”. Un singhiozzo interrompe il racconto. 
“Ci hanno mandato a Galatina –riprende. Siamo andati direttamente al  reparto di Psichiatria. Non ci hanno fatto entrare e ci hanno mandato al Pronto Soccorso per il ricovero”.
È stato proprio mentre si dirigevano verso l’astanteria del ‘Santa Caterina Novella’ che L. ha visto le scale antincendio e si è messo a correre. "Non sono riuscito a raggiungerlo".
I genitori di L.  sono stati avvertiti e sono in viaggio da Napoli. Sul posto è intervenuta una volante della Polizia di Stato.
“Occorre capire come si è espresso chi ha telefonato, anche se, al momento non mi risultano chiamate in entrata riconducibili al fatto –dice Maurizio Scardia, direttore del 118 della Asl di Lecce- in ogni caso il ragazzo è riuscito, comunque, a raggiungere un presidio ospedaliero anzi due”.
Nel reparto Psichiatria dell’Ospedale di Galatina, essendo un reparto chiuso, per prassi consolidata non si possono fare entrare estranei. Chi si è rifiutato di accogliere L. senza il foglio del Pronto Soccorso lo avrebbe fatto in ossequio a questa regola.

Mercoledì, 20 Agosto, 2014 - 00:06

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