Ventiduemilacinquecentotrentatre
22533Quasi le 8 e trenta quando esci di casa. Ci sono cose da fare, ci sono cose da organizzare. Giusto il tempo per un caffè, per fare benzina, per sentire qualche novità o sentire qualche stupidità. Guardi l'orologio, vedi il tempo che se ne va o c'è qualcosa che non va. Saluti un amico, che il tempo ha cambiato, diventato importante, raffinato ed elegante. Una moneta per il parcheggio, poi di corsa per arrivare, un po' di fila per sbrigare, sbrigare qualcosa, a volte niente, perché qualcuno è assente o perché c'è troppa gente. Rimetti in fila le cose da fare, sei in ritardo o in anticipo, ci sono imprevisti, forse piove o forse è uscito il sole. Ma ormai è tramontato, ormai è sera è sceso il buio.
E' un giorno qualunque, di una vita normale, un giorno come tanti da far fatica a ricordare. Sei a casa, hai qualcosa di buono da mangiare, forse un film da vedere. Guardi dalla finestra, fuori tutto è tranquillo, tutto calmo, qualcuno che dorme, qualcuno che esce, qualcuno che pensa, qualcuno che piange. La luna è ferma nel cielo, più bella che mai. Vorresti farle mille domande, vorresti sapere di più, ma non ha le risposte giuste, non ha le risposte esatte. Qualche macchina sfreccia per strada , senti il rumore di una TV accesa, di uno stereo troppo alto, riconosci una vecchia canzone, ma quanto tempo è passato.
S'alza un po' di vento, è normale ormai siamo quasi a Natale. Qualcuno fischietta forse è felice, o forze manda via la paura. Qualcuno studia ancora, qualcuno prega in silenzio, qualcuno è già partito, qualcuno sta per arrivare. Gli occhi si chiudono, giusto il tempo di inviare questa lettera. Che potrà piacere, o anche non piacere, che forse è meglio non leggere o forse è meglio rileggere. Oggi 21 novembre 2012,sono sulla terra da VENTIDUEMILACINQUECENTOTRENTATRE giorni. Mi sento a casa.
Caro Piero, pubblico la tua poesia come se fosse una prosa. Ho scoperto che è divertente leggerla scoprendo le rime man mano che si passa da un rigo all'altro. Qualche giorno fa un tuo ammiratore mi ha chiesto tue notizie. "Dove è finito il Piero sottile ed ironico politico?" -è stata la sua domanda. Vuoi provare a rispondergli? Cari saluti. (d.v.)
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