"Vale sempre la pena di lottare per le proprie idee"
Caro Direttore, grazie per averci coinvolto, pubblicando la lettera del sig. De Lorenzis, nella discussione politica che vede protagonista la nuova formazione partitica Italia Viva. Proviamo ad argomentare sinteticamente le criticità che il sig. Ariano solleva. Nella prima parte della lettera la denuncia di trasformismo si limita a coinvolgere solo i parlamentari del Pd che liberamente sono passati a Italia Viva. La delusione sarebbe comprensibile e giustificata se per onestà intellettuale si fossero menzionati nella “lista dei cattivi “ anche tutti coloro che da vent’anni a questa parte avessero deciso di cambiar idea.
Invece purtroppo notiamo che l’elenco dei “cambi di casacca” (assai lungo) non compare, ma ci si limita a considerare come unico responsabile della mala pratica politica solo il partito di Italia Viva. Ad esempio, sarebbe stato più coerente una simile dichiarazione anche nei confronti della scissione di LeU o di tantissimi altri parlamentari che hanno cambiato strada... invece nulla. Per fortuna però la riflessione si chiude con “Le leggi lo consentono” e qui siamo tutti d’accordo che si sta operando nella piena legittimità parlamentare dal momento che in Italia vige il divieto del vincolo di mandato come per fortuna (e non “purtroppo”, come scrive De Lorenzis) sancito dalla nostra Carta Costituzionale.
Passando alla seconda parte della lettera molto probabilmente il cittadino si riferisce alla dichiarazione di qualche settimana fa dell’onorevole M. E. Boschi in cui dichiarava che il PD "sta diventando il partito delle tasse". Considerando i risultati umbri di questi giorni ci verrebbe da dire che la Boschi avesse proprio ragione nel sottolinearlo, infatti il governo ha varato una Legge di Bilancio colpendo prevalentemente i ceti produttivi medio piccoli che evidentemente hanno bocciato la manovra considerandola troppo ideologica.
Il voto dell’Umbria è anche una rivolta contro una linea politica che non sta funzionando come ci si augurava. Italia Viva pur essendo nella maggioranza, ne prende le distanze, laddove occorre, evidenziandone i limiti e le contraddizioni. Come una forza politica che ha dei temi da difendere dovrebbe fare, senza aver paura, senza per questo rischiare di essere impopolare.
Dispiace invece la conclusione della lettera. Decidere di non andare a votare è, seppur legittima, la peggiore delle scelte perché qualcun altro deciderà per il sig. Ariano e le sue idee non saranno più rappresentate. Perciò lo invitiamo ad appassionarsi nuovamente alla Politica perché è, tra le arti, la più avvincente, la più coinvolgente, la più gratificante, malgrado qualche volta possa deludere. Ma vale sempre la pena di lottare per le proprie idee. Sempre.
Italia Viva Galatina
Andrea Coccioli, Antonio De Matteis, Caterina Luceri, Pierluigi Luceri, Paola Paladini, Paola Volante
Dopo la Leopolda "non andrò più a votare"
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