Valdo Mellone convince la Regione a non chiudere le Utic salentine
Le Utic del Salento non verranno toccate. Valdo Mellone, direttore generale della Asl di Lecce, ha scritto ai cinque primari cardiologi che avevano lanciato l'allarme chiusura per rassicurarli sul fatto che, su sua sollecitazione, la Regione trasformerà le Utic in "area critica" e, quindi, rimarrà tutto come prima. Si tratterà di vedere e di capire se si tratta solo di un cambiamento di denominazione e la sostanza operativa rimarrà inalterata oppure ci saranno altre conseguenze per gli operatori e per gli utenti.
"Lunedì mattina andrò a Bari, insieme a Marcello Costantini (primario di cardiologia nel 'Santa Caterina Novella', ndr), per un incontro già programmato in Assessorato proprio per affrontare il problema delle Utic". La notizia viene da Cosimo Montagna, sindaco di Galatina. "Va chiarito -aggiunge il primo cittadino- che i posti letto cardiologici nel nostro ospedale rimangono sempre sedici. C'è però un problema giuridico e di responsabilità professionale che va chiarito".
Sulla stessa questione i consiglieri regionali salentini di centrodestra Rocco Palese, Antonio Barba, Andrea Caroppo, Erio Congedo, Roberto Marti e Mario Vadrucci avevano diffuso una lunga nota molto critica sia da un punto di vista tecnico sul provvedimento, sia da un punto di vista politico verso l'amministrazione Vendola.
“Sin dalla prima bozza del Piano di Rientro che prevedeva chiusure di ospedali e reparti, fino al nostro voto contrario in tutte le sedi istituzionali, dalle Commissioni al Consiglio, -scrivono- abbiamo sempre sostenuto che nel quadro generale di un Piano basato solo sui tagli ai servizi e non agli sprechi, il Salento fosse penalizzato in modo inaccettabile e molto più di altri territori pugliesi. Oggi siamo all’atto finale, ossia alla chiusura delle Utic di Casarano, Copertino, Galatina, Gallipoli e Scorrano, con i responsabili di quei reparti che protestano con Sindaci e Presidente della Provincia contro i provvedimenti della Regione. Una protesta più che giustificata, ma che va girata e manifestata nei confronti della maggioranza di sinistra alla Regione Puglia, compresi i consiglieri regionali di centrosinistra che hanno sempre votato quel Piano di chiusure”.
“Per quanto nelle nostre possibilità e prerogative di consiglieri di opposizione, non c’è stata una sola occasione utile in cui non abbiamo manifestato la nostra netta contrarietà al Piano nella sua generalità e alle penalizzazioni nei confronti del territorio salentino, nel totale silenzio dei colleghi consiglieri salentini di sinistra che, invece, per sostenere la maggioranza hanno continuato a votare a favore di queste chiusure. Oggi quindi, nell’unirci alla protesta più che legittima dei primari dei reparti in chiusura e a quella quotidiana dei poveri cittadini salentini e pugliesi vittime di disservizi continui del servizio sanitario regionale, oltre che ‘bancomat’ del Governo Regionale perché costretti a pagare anche nel 2013 tasse regionali aggiuntive per quasi 270 milioni di euro, rivolgiamo un ennesimo appello al Governo Regionale affinchè riveda queste decisioni così penalizzanti per il territorio salentino e modifichi le previsioni del Piano, peraltro come è stato fatto anche recentemente per altri reparti, per altri ospedali di altri territori pugliesi. Il rischio, altrimenti, è quello di lasciare sguarnito il territorio e di sovraffollare le uniche due Utic che restano in servizio, ossia Lecce e Tricase. E ci auguriamo che, al netto di demagogia e parole dette al vento, anche i consiglieri regionali salentini di sinistra si uniscano alla nostra protesta anche con atti concreti”.
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