"Via Val d'Aosta viene invasa dai liquami e nessuno si preoccupa di igienizzare la zona"

"Dopo quattro ore interviene una spazzatrice ma gli abitanti sono costretti a pulire da soli i marciapiedi. Precarie le condizioni igieniche"

Caro direttore, le scrivo per informarla dell'esperienza vissuta nel pomeriggio del 14/02/2014. Galatina ora di pranzo, ore 13,30 circa, scoppia un temporale, ci si affaccia sull'uscio di casa e cosa si vede scorrere per la via a ridosso del marciapiede? "Acqua piovana", viene subito da pensare; no non scorre acqua piovana, ma un bel rigagnolo di liquami fognari maleodoranti. Finito il temporale, uno pensa, chissà se ho avuto una visione, chissà se ho avuto un incubo.
No, non ho avuto un incubo, infatti a riprova del fatto che era tutta realtà, sulla via erano rimasti tutti i residui fogniari maleodoranti (fogna nera) e come se non bastasse, con l'aiuto degli automobilisti di passaggio avevano oltrepassato il marciapiede per infrangersi sulle case circostanti. Ci sarà stato sicuramente un guasto agli impianti fognari, le autorità preposte saranno sicuramente a conoscenza dell'accaduto, intraprenderanno immediatamente tutte le iniziative del caso per risolvere  il problema, da buon cittadino si resta fiducioso.
Non è così, infatti trascorsa più di un'ora, non si vede l'intervento di alcuno.
Allora cosa si fa in una circostanza simile? Si informano gli organi preposti. Tutto viene segnalato  al Comando di Polizia Locale, con l'auspicio che si adoperino nel più breve tempo a risolvere il problerma igienico sanitario che si era venuto a creare.
"Siamo a conoscenza -è la risposta-  interverremo nel più breve tempo possibile".
Ore 17:05, "MIRACOLO", in via Val D'aosta compare un automezzo dotato di spazzole pulitrici. Uno pensa, avranno mobilitato altro personale con attrezzature idonee a pulire e disinfettare marciapiedi e pareti delle abitazioni coinvolte nell'accaduto. No, l'unico mezzo disponibile era quello.  Il conducente veniva spronato da qualche responsabile che curava l'intervento e passava e spassava per via Val D'Aosta a consumare quel poco di asfalto rimasto, ma i liquami rimanevano sempre lì.
Visto l'operoso intervento, non rimaneva altro che adottare l'arte dell'arrangiarsi. Muniti di santa pazienza e buona volontà non rimaneva altro da fare che adoperarsi in proprio.
Con l'occasione, non rimane altro da fare che, ringraziare tutti gli organi che si sono adoperati nella circostanza.
Ad ogni buon fine si invia qualche piccolo testimonianza fotografica di quanto narrato. Il lettore non sentirà il fetore che, posso assicurare, era insopportabile.
Ringrazio la redazione per il tempo che mi è stato dedicato e porgo distinti saluti.

Vincenzo Congedo

P.S. Il giorno 14/02/2014 ho avuto una cattiva digestione. Io non chiedo nulla di particolare, chiedo solo che, in determinate ciorcostanze, si valutino meglio le situazioni adottando al meglio e con più tempestività i provvedimenti del caso.

Gentile Vincenzo, un antico proverbio cinese dice: 'Spazza davanti alla tua casa e tutta la città sarà più pulita'. In città, oltre ai Vigili Urbani, abbiamo la Protezione Civile e la Centro Salento Ambiente. Sembra impossibile che nessuno dei tre enti sia stato in grado di mettere in moto la macchina organizzativa che potesse assicurare alla zona interessata condizioni igienico-sanitarie accettabili. Il dubbio che viene è che si siano ispirati a quell'aforisma del paese della seta. Hanno solo trascurato che 'spazzare' non significa raccogliere i liquami e igienizzare la strada. Se gli apparati non sono riusciti ad affrontare un caso così semplice che cosa succederebbe se le situazioni fossero più complicate? C'è qualcuno che sente il dovere di rispondere a questa domanda? (d.v.)
Domenica, 16 Febbraio, 2014 - 00:07

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