"Una vita per l'Ospedale. Non toccatelo!"

Lo sfogo di un'operatrice sanitaria ora in pensione

Per andare a parlare con il Presidente Emiliano non abbiamo bisogno di politici di nessun ceto. Il Presidente è una persona come noi, deve ascoltare dalla nostra bocca il perché il nostro Ospedale di Galatina non deve essere declassato. Noi operatori sanitari siamo il fulcro, senza di noi non esisterebbe nessun nosocomio. Che ne sanno i politici, del nostro operato verso il paziente? Che ne sanno di quante notti siamo stati a lavorare come matti, ma con la soddisfazione che tutto è andato bene per l'utente o con l'amarezza quando non c'era niente da fare.
Mi ricordo la morte di quel ragazzo di Soleto di soli 33 anni. Mentre giocava a pallone con la sua squadra, si accasciò 'a terra. Il 118 arrivò tempestivamente. Fu portato da noi in Pronto Soccorso. Purtroppo quel pomeriggio ero di turno. Un aneurisma della aorta aveva stroncato quella vita. Furono vani tutti gli interventi. Personalmente non mi davo per vinta. incitavo a non smettere il massaggio cardiaco. Non ci fu niente da fare. Questo è solo uno dei tanti episodi bruttissimi che rivivo sempre.
Che ne sanno loro che si fanno avanti solo nel periodo elettorale? Per me l'ospedale è stato (ora sono in pensione) una seconda famiglia, una seconda casa. Nessuno può permettersi di toccarlo, di chiudere i reparti. Che mettessero più personale piuttosto, perché quello che c'è è allo stremo.
Il Direttore Sanitario alzi la voce, parli con gli operatori sanitari. Questo è un mio sfogo personale, di una vita dedicata al nostro ospedale lasciando i miei figli, a Natale, a Capodanno e sempre. L'ho fatto e lo rifarei

Sabato, 20 Febbraio, 2016 - 00:07