Una targa "in sonno" su una 128 che scorrazza allegramente (1)
Proponiamo questa volta la vicenda della targa che fu applicata sulla Fiat 128 bianca di via Fani. Una storia che presenta forti analogie con quella della targa applicata alla R4 di via Caetani (Leggi qui : http://www.sedicidimarzo.org/2017/05/una-targa-distrutta-lanno-prima-venne.html).
Anche qui si verifica il fatto che quest'insegna era "in sonno" e, pertanto, in grado di sfuggire ad un controllo non accurato. Cosa facilitata dal fatto che difficilmente, si può presumere, una pattuglia avrebbe fermato un'auto targata Corpo Diplomatico in mancanza di una specifica segnalazione.
E, in effetti, dal momento in cui la targa CD 1.9707 diventa "dormiente", inizia a scorrazzare per Roma (ma non solo a Roma ) un'auto 128 bianca con lo stesso numero di targa.
Solo che in questo caso sarà utilizzata una targa metallica mentre quella appena riconsegnata era di plastica. (se hai curiosità su storia e criteri per le targhe diplomatiche leggi qui: http://www.targheitaliane.it/index_i.html?/italy/speciali/cd_i.html )
Già perché la targa riconsegnata al Ministero a fine gennaio 1978 riportava lo stesso codice alfa numerico di un'altra che era stata rubata nel '73! Ma due anni dopo, o poco più, il Ministero dei Trasporti riteneva di riassegnare lo stesso codice ad un altro richiedente, benché la targa rubata non fosse mai stata ritrovata, dato "...il tempo passato dal furto..."!
Di fatto eliminandola così dal novero delle targhe rubate! In questa prima parte vi offriamo dunque la storia documentata di tutto ciò con i riferimenti precisi agli atti che la riguardano.
Leggi qui il documento ( http://www.sedicidimarzo.org/2017/05/una-targa-in-sonno-su-una-128-che.html#more )
Nella prossima parte vi presenteremo l'elenco dei diciotto (!) avvistamenti (sempre con precisi riferimenti agli atti) dal 22 febbraio al 16 marzo stesso, la mattina presto prima dell'eccidio.
Forniremo anche una mappa di tutti questi avvistamenti nella quale, forse, si possono identificare delle interessanti direttrici di "traffico".
N.B. Gli atti della prima commissione Moro possono essere consultati sul sito di Fonti Italia Repubblicana
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