“Un futuro è possibile”
“Siamo in un luogo che, finalmente, recupera la sua libertà”. L’Orchestra Giovanile di Flauto della Scuola Media “G.Pascoli ” dell’Istituto Comprensivo Primo Polo di Galatina, diretta da Antonio Mastria esegue l’Inno di Mameli e Marcello Amante, sindaco di Galatina, consegna a Flavia Luna De Matteis, presidente del Circolo Arci Levèra, le chiavi dell’immobile di via Bellini 24 e le tantissime persone che gremiscono il salone sono attraversate da un brivido.
Si tratta della conclusione di un percorso “iniziato nel 2001 con l’amministrazione Garrisi –ricorda il Primo Cittadino- in cui l’immobile è stato trasferito al patrimonio indisponibile del Comune di Galatina, passando dall’amministrazione Antonica che conferiva incarico all’Associazione Libera per la redazione di un progetto preliminare di ristrutturazione e completamento dell’immobile al fine di inoltrare istanza di finanziamento. Il lavoro di monitoraggio dello stesso è stato svolto poi dal commissario straordinario Capuano, dall’amministrazione Coluccia e, per ultimo, dall’amministrazione Montagna, che dichiara l’immobile idoneo per diventare una sede che punti a sviluppare attività imprenditoriali nell’ambito del sociale, e di altre attività sensibili come la cultura e l’ambiente. Fino ad arrivare ad oggi e ai mesi precedenti di lavoro di questa amministrazione che non ha esitato minimamente nel portare a termine il lungo lavoro intrapreso”.
A sottolineare il profondo significato del consegnare alla comunità nohana e galatinese un immobile che apparteneva al clan Coluccia ci sono tutti gli assessori, Domenico Angelelli, comandante della Polizia Locale, Vincenzo Calignano, in rappresentanza del Prefetto di Lecce, don Raffaele Bruno, responsabile locale di Libera, e don Antonio Coluccia. “Un futuro è possibile” –quasi grida il sacerdote di Specchia che opera in una parrocchia della periferia romana e vive sotto scorta.
È presente anche Brizio Montinaro, fratello di Antonio, capo della scorta di Giovanni Falcone, a cui lo stabile verrà intitolato, non appena saranno risolte alcune questioni burocratiche.
“Diffidate dall’antimafia di facciata” –esorta l’architetto di Calimera e, nella gelida serata del venerdì in cui la chiesa ricorda la Madonna Addolorata, sono parole che scuotono i presenti e certamente rimarranno scolpite nella loro memoria.
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