Un detenuto colpisce un'infermiera con un manico di scopa. Insorge l'OPI
Purtroppo ci troviamo ancora una volta a raccontare un episodio di violenza ai danni del personale infermieristico. Un fatto che ci porta nuovamente a sottolineare la necessità di migliorare il contesto in cui gli Infermieri si trovano ad operare per tutelare il loro lavoro e insieme la salute dei pazienti. L’aggressione avvenuta, in data 08 marzo 2020 nel turno di mattina, nella Casa Circondariale di Lecce rispetto alla quale questo OPI esprime la nostra vicinanza e la massima solidarietà all’Infermiera aggredita, riporta alla ribalta un problematica già recentemente sottolineata dalla FNOPI (Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche) di cui il nostro Ordine fa parte: quello della violenza sugli operatori, sui rischi che essi corrono nello svolgimento della loro professione e, comunque, nel momento in cui devono accedere alle strutture sanitarie di cui fanno parte per garantire l’assistenza.
Nel caso in questione, l’infermiera mentre espletava il suo servizio, somministrazione della terapia, è stata raggiunta improvvisamente da un detenuto uomo che ha cominciato ad inveire e a colpirla con il manico di una scopa sulla guancia procurandole un grosso ematoma. Tutto questo senza nessun motivo e senza dir nulla e proprio nel giorno dedicato a tutte le donne.
Non è più accettabile prestare servizio e subire continuamente minacce e insulti o mettere a rischio la propria vita. Sono mesi che quest’Ordine denuncia episodi simili mettendo in risalto situazioni gravi e pericolose con cui i lavoratori della sanità pubblica fanno i conti tutti i giorni.
E’ ora di intervenire con fermezza. Chiediamo al Prefetto di Lecce una riunione urgente per affrontare l’emergenza delle aggressioni ai danni di Infermieri e personale sanitario in genere. Quest’Ordine è vicino a tutti i Colleghi della Casa Circondariale di Lecce al fine di garantire una maggiore tutela professionale.
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