Un circolo Arci per mostrare una Squinzano diversa dal “Deja –vu”
È ancora molto forte la sensazione generata dall’operazione “Deja –vu” che ha svelato una maglia di strette connessioni e collaborazioni tra i clan attivi nel nord salento ma, anche e soprattutto, il possibile coinvolgimento “dei colletti bianchi”, persone che ricoprono o ricoprivano incarichi pubblici, persone elette dai cittadini per amministrare la cosa pubblica che invece favorivano il diffondersi dell’illegalità, il rapido espandersi di atteggiamenti mafiogeni, il radicarsi di comportamenti illeciti, nati in quello che dovrebbe essere il cuore pulsante di un paese.
La sensazione è molto forte perché fa specie l’immagine sinistra di un controllo territoriale denso e oscuro dal quale non può che generarsi paura e un muro di omertà .
E fa specie che ancora oggi, a due giorni di distanza, nessuna voce si sia elevata a prendere le distanze da quanto accaduto, a far sentire e vedere che c’è un altro paese che non è fatto di relazioni sociali avvelenate, non è fatto solo di abuso, corruzione dilagante e sopraffazione, ma di un vero cammino comune di cultura e legalità.
Squinzano è il paese che, solo un anno fa, ebbe risonanza nazionale per la scelta di collocare una caserma dei carabinieri in un terreno confiscato alla mafia. Credibilità e autorevolezza non si possono misurare dalla risonanza pubblica e dall’attenzione mediatica. Si guadagnano quando si costruisce una società fuori dalle logiche di individualismo ostile, una società capace prima di tutto di difendere il bene comune e il proprio territorio, partendo dai cittadini, dalla convivenza e dalla coscienza civile.
La lotta alla mafia è un processo che necessità di un doppio livello di azione, di una mobilitazione collettiva, di un investimento educativo e culturale, dall’alto e dal basso.
Cultura, informazione e collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine sono i pilastri per una riconversione della qualità della società.
È per questo che a Squinzano è nato un circolo Arci, che mobilita un notevole capitale umano, che si preoccupa di far respirare aria nuova e diversa, che crea socialità partendo dalla musica e dalla cultura, che crea un’alternativa importante, che si muove con le istituzioni, che parte dalle individualità per creare un condiviso valore di legalità democratica.
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