Un albero per ogni nuovo galatinese. Sindaco, vogliamo l'elenco!
Gent.mo Direttore, seguendo le varie diatribe relative agli “alberi” che adornano la nostra città ed il suo circondario, mi chiedo come mai si pensa a ciò che esiste e nessuno crede opportuno pensare al futuro. Mi spiego: qualche anno addietro è stata emanata una legge, la 113 del 29/01/1992 detta Cossiga-Andreotti che obbligava tutti i comuni a piantumare un albero per ogni nuovo nato; legge che nel nostro comune non credo sia mai stata applicata. Non sto qui a chiedermi perché, anche se posso immaginarlo. Tuttavia, mi domando come mai molti, politici e non, si preoccupano di proteggere l’esistente ma nessuno si preoccupa di pensare a quello che dovrebbe essere il nostro comune tra qualche anno vista l’attuale situazione del verde pubblico. Basta guardare lo stato dei pochi parchi esistenti in città, della nostra “villa” e di alcune strade dove qualche albero di oleandro o di ibisco spelacchiati fanno bella mostra di sè immersi nelle erbacce.
Prendo spunto da quanto accaduto a causa dell’albero di gelso che è stato espiantato per fare spazio ai lavori della circonvallazione interna ed a quanto viene detto in merito alla pianta di quercia che è vicina al percorso della stessa nella parte che “forse” sarà realizzata e faccio una considerazione premettendo che l’importanza storica e biologica dei due alberi è molto diversa, mi chiedo: ma esistono solo queste due piante? Quanti ritengono di pensare di rendere più gradevole la nostra città attrezzando adeguatamente gli spazi verdi od anche qualche strada – magari in via di realizzazione – rispettando le norme esistenti? Sarebbe utile infatti, pensare alla circonvallazione in costruzione come un percorso verde dove alcune specie arborere – magari “autoctone” evitando se possibile palmizi o simili – potrebbero essere piantate in sostituzione di quella unica estirpata?
Preciso ancora che la sopra indicata legge è stata modificata nella nuova legge del 14/01/2013 n.10 pubblicata che è entrata in vigore dal 16/02/2013 la quale prevede l’obbligo di piantumazione non solo per i nuovi registrati all’anagrafe ed anche per gli adottati per tutti i comuni sopra i quindicimila abitanti, quindi Galatina ne rientra a pieno titolo.
L'obiettivo di questa normativa mira all'incentivazione degli spazi verdi urbani, anche se essa stessa esiste in realtà da oltre vent'anni. Prendendo come base la vecchia normativa, la legge n.10 del 14 gennaio 2013 introduce alcune modifiche alla precedente disposizione; questo, per ''assicurarne l'effettivo rispetto e non incorrere nuovamente nell'errore del "fare orecchie da mercante" da parte delle amministrazioni. Anche le tempistiche sono state rivisitate infatti, la piantumazione degli alberi dovrà essere effettuata entro sei mesi, non dodici come inizialmente indicato, dalla nascita o dall'adozione. I Comuni dovranno comunicare le informazioni specifiche sul tipo di albero scelto per ogni bimbo e il luogo in cui è stato piantato, provvedendo anche a un censimento annuale di tutte le piantumazioni.
Inoltre, per una sempre maggior tutela del verde pubblico, la legge, introduce norme a tutela degli alberi monumentali e definisce la Giornata nazionale dell'albero, celebrata il 21 novembre, che mira a “perseguire, attraverso la valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo, l’attuazione del protocollo di Kyoto” e prevede anche azioni formative nelle scuole.
Mi chiedo è forse troppo per la nostra Città avere amministratori capaci di programmare il nostro futuro? Anche quello “verde”?
Gentile Carmine, aspettiamo con Lei che il Sindaco Cosimo Montagna ci comunichi 'come e dove' è stata rispettata a Galatina la legge n. 10 del 14/03/2013. Se il primo cittadino fosse troppo occupato certamente Roberta Forte, vicesindaco e assessore all'ambiente, non ci farà mancare il suo contributo magari annunciandolo proprio oggi alle ore 18 mentre presiederà la riunione sul PAES (Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile). Per inciso la quercia vallonea nella foto è 'figlia' dell'albero ultracentenario sulla collina di San Sebastiano. (d.v.)
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