Tributo di una galatinese ad Angelo, "il barbone"

Neve! Quanta neve! Come un velo pietoso copre la pochezza umana, nasconde, stupisce.
Le orme che l'uomo lascia sul soffice manto riportano ad un incanto spezzato... ma possono anche essere il preludio di un'umanità che si è  messa in cammino, che si è  rialzata cercando di ricominciare.
A te, Angelo, vittima del nostro tempo, del nostro sistema, della nostra società, vittima del nostro cuore.
Ai tuoi figli, Angelo, che un giorno possano perdonarci e, guardandoci negli occhi, con un sorriso, possano dimostrarci di aver vinto la sfida contro un'umanità corrotta, indolente, pantofolaia, individualista.
Ai tuoi figli... che un giorno possano catturare l'attenzione di questa umanità  e, stringendole la mano, con voce ferma, possano presentarsi con il tuo nome, a testa alta.
A te, Angelo!

 

Giovedì, 12 Gennaio, 2017 - 00:05