Tre protagonisti del cinema italiano al cineclub universitario di Lecce

Si terranno a dicembre, a Lecce, nell’ambito delle attività del Cineclub Universitario, tre importanti incontri con protagonisti del cinema italiano: Andrea De Sica (11 dicembre), Fabio Grassadonia (18 dicembre), Roberto Perpignani (19 dicembre). Andrea De Sica e Fabio Grassadonia presenteranno i loro ultimi lavori cinematografici, “I figli della notte” e “Sicilian Ghost Story”, all’interno della rassegna “A tutto schermo – Il cinema italiano contemporaneo”, a cura di Rete degli Spettatori e Cineclub Universitario.
Roberto Perpignani, storico montatore dei più importanti autori italiani (da Bernardo Bertolucci ai fratelli Taviani) e docente del Centro Sperimentale di Cinematografia, sarà impegnato in due seminari: la mattina del 19 dicembre all’Università del Salento presso Studium 2000 (via di Valesio) e la sera al Cineporto di Lecce (via vecchia Frigole, 36), dove verrà proiettato il film “Prima della rivoluzione” di Bernardo Bertolucci.
Le attività del Cineclub Universitario sono sostenute da Apulia Film Commission e patrocinate dal corso di laurea DAMS di Unisalento. L’ingresso agli incontri è libero.
Gli incontri
11 DICEMBRE – CINEPORTO DI LECCE, ORE 19 I figli della notte (2016) di Andrea De Sica Masterclass di Andrea De Sica
18 DICEMBRE – CINEPORTO DI LECCE, ORE 19 Sicilian Ghost Story (2017) di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza Masterclass di Fabio Grassadonia
19 DICEMBRE – STUDIUM 2000, AULA 7, ORE 9 Seminario di Roberto Perpignani (prima parte) CINEPORTO DI LECCE, ORE 19 Prima della rivoluzione (1964)
A seguire: seminario di Roberto Perpignani (seconda parte)
Gli ospiti
Roberto Perpignani
M
ontatore, nato a Roma il 20 aprile 1941. Protagonista del rinnovamento del cinema italiano tra la seconda metà degli anni Sessanta e i primi Settanta al fianco di registi come Bernardo Bertolucci, Marco Bellocchio, Roberto Faenza, Paolo e Vittorio Taviani, ha improntato la concezione del montaggio a una sensibilità colta e raffinata, facendovi convergere suggestioni provenienti dal campo delle altre arti visive. Ha ottenuto due David di Donatello per il montaggio dei film “La notte di San Lorenzo” (1982) dei fratelli Taviani e “Il postino” (1994) di Michael Radford. Figlio di un fotografo e di una sarta cinematografica (collaboratrice della costumista Maria De Matteis), frequentò i set sin da ragazzo, partecipando come figurante a grandi film in costume, da “Carosello napoletano” (1954) di Ettore Giannini a “Casta diva” (1954) di Carmine Gallone a “War and peace” (Guerra e pace, 1955) di King Vidor. Seguì corsi di pedagogia e, contemporaneamente, lezioni serali di pittura presso la Scuola di arti ornamentali di Roma. Nell'autunno del 1961 iniziò a lavorare come assistente montatore al fianco di Orson Welles, che a Fregene stava montando per la RAI una serie di documentari sulla Spagna, destinati a uscire con il titolo “Nella terra di Don Chisciotte” (1964). Nel 1962 seguì Welles a Parigi per lavorare ancora in qualità di assistente per il montaggio del film “Le procès” (Il processo). Al ritorno in Italia, conobbe il giovane B. Bertolucci, che gli affidò la responsabilità del montaggio di “Prima della rivoluzione” (1964). In questo film Perpignani e Bertolucci fecero confluire suggestioni provenienti dalla Nouvelle vague francese e dal gusto del fraseggio jazz. L'esordio con un film così lontano dagli standard della produzione media non agevolò affatto il proseguimento della sua carriera di montatore, e soltanto nel 1966 egli poté montare un secondo film, “La Cina è vicina” (1967) di Bellocchio, altra opera caratterizzata da costruzioni linguistiche coraggiose. In virtù di questi due film, si propose come montatore vicino alla vocazione 'sperimentale' della generazione dei giovani cineasti italiani, Bertolucci, Bellocchio, Faenza, Salvatore Samperi, Gianni Amico, Valentino Orsini e i Taviani. Montò anche “La coppia” (1969), l'unico film di Enzo Siciliano. In “La strategia del ragno” (1970) di B. Bertolucci sperimentò ancora nuove costruzioni linguistiche, allontanandosi sempre più dalla vecchia ideologia dell'attacco sul movimento. Conclusa la prima fase della sua carriera, improntata alla ricerca linguistica, Perpignani ha affrontato gli anni Settanta con una grande padronanza tecnica del mestiere e l'ambizione di coniugare nel montaggio ideologia e passione. Su questo binomio si è articolato il suo lavoro in film quali “Allonsanfàn” (1974) dei fratelli Taviani, “Privatni poroci, vrline javne”, noto anche come “Vizi privati e pubbliche virtù” (1976) di Miklós Jancsó, “Salto nel vuoto” (1980) di Bellocchio, che rappresentano le opere più significative della parte centrale della sua carriera. Ha poi accompagnato verso la maturità il percorso espressivo degli stessi cineasti dei suoi esordi, Bellocchio, Orsini, soprattutto i fratelli Taviani, dei quali è diventato un collaboratore regolare. Per questi ultimi ha montato “La notte di San Lorenzo”, tappa importante del suo lavoro e destinato a restare nella storia del montaggio per la struttura polifonica della sequenza della battaglia del grano, organizzata su un crescendo epico di musica e ritmo di montaggio.
Bisognoso di affondare le radici del proprio lavoro nell'humus del cinema d'autore, si è prestato con fatica a imprese produttive di routine. Attratto dalla storia della filosofia e delle scienze, è stato coinvolto nella realizzazione dell'Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche, curata dall'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, dall'Istituto italiano per gli studi filosofici e dalla RAI. È stato inoltre fra i primi montatori italiani a utilizzare con entusiasmo le nuove tecnologie di montaggio digitale, che aveva già usato occasionalmente sin dagli anni Ottanta. Tra gli altri registi con i quali ha collaborato sono da ricordare Alberto Lattuada, Mauro Bolognini, Nelo Risi, Giuseppe Patroni Griffi, Nanni Moretti, Franco Brusati, Gianni Amelio. Dal 1977 titolare della cattedra di montaggio al Centro sperimentale di cinematografia (dal 1997 Scuola nazionale di cinema), ha partecipato a varie iniziative di formazione cinematografica. Negli anni Novanta ha dedicato sempre maggiori energie all'insegnamento, assumendo nel 2000 l'incarico di vicedirettore del settore Formazione ricerca e sperimentazione presso la Scuola nazionale di cinema.
Andrea De Sica
Nato a Roma nel 1981, si laurea in Filosofia all'Università Roma Tre e in Regia al Centro Sperimentale di Cinematografia. Ha lavorato come assistente alla regia con Bernardo Bertolucci, Ferzan Ozpetek, Vincenzo Marra e Daniele Vicari e ha collaborato a diversi documentari di Daniele Segre. Ha scritto e diretto diversi corti e documentari tra cui “L'Esame”, presentato in più di cinquanta festival in tutto il mondo; “Foschia Pesci Africa Sonno Nausea Fantasia”, diretto insieme a Daniele Vicari, presentato alla Mostra del Nuovo Cinema Internazionale di Pesaro e premiato con il Premio Libero Bizzarri per il documentario; “Io sto bene”, prodotto da Rai Tre e presentato al Courmayeur Noir in Festival; “Città dell'Uomo”, documentario presentato all'Italian Pavilion durante la 13esima Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia; “Mia and Me”, una serie televisiva che mescola live action e animazione venduta in più di trenta paesi e prodotta da Rainbow Entertainment. “I figli della notte” è il suo primo lungometraggio.
Fabio Grassadonia
Fabio Grassadonia è palermitano. A Torino conosce durante gli studi Antonio Piazza e insieme decidono di trasferirsi a Roma, dove iniziano a lavorare come sceneggiatori. Nel 2004, per Fandango, scrivono la commedia musicale “Ogni volta che te ne vai”, diretta da Davide Cocchi. Collaborano poi con Filmauro come story-editors, creative producers e come consulenti per la distribuzione fino al 2007, anno dopo il quale lavoreranno con altre case di produzione italiane sempre come consulenti e story-editors in ambito cinematografico e televisivo.
Nel 2008 vincono la Menzione Speciale del Premio Solinas con la sceneggiatura di un lungometraggio dal titolo “Salvo” e incontrano i produttori Fabrizio Mosca e Massimo Cristaldi con i quali decidono di sviluppare il progetto. Intanto nel 2009, scrivono e dirigono “Rita”, che si rivela uno dei cortometraggi italiani di maggiore successo degli ultimi anni, ottenendo circa 40 premi in più di cento festival internazionali. Fra i numerosi riconoscimenti, il cortometraggio vince il Premio Arte come miglior corto europeo al Premiers Plans Festival d'Angers, il premio per la Regia all'Aspen Shortfest in Colorado, il premio come miglior corto internazionale al Festival di Edimburgo, la Menzione Speciale al Dresden Film Festival nel 2011 e sempre nello stesso anno è nuovamente vincitore come miglior cortometraggio al Festival de Cine Italiano de Madrid nel 2011.
Dopo la straordinaria accoglienza di “Rita”, Grassadonia e Piazza tornano a lavorare sulla sceneggiatura di “Salvo”. Il film viene prodotto da Cristaldi Pictures e Acaba Produzioni, Grassadonia e Piazza ne firmano la regia. “Salvo” viene selezionato alla Semaine de la Critique del Festival di Cannes 2013 e viene proiettato come primo film in competizione il 22 aprile 2013. Viene accolto con grandissimo favore dalla critica internazionale e vince entrambi i premi principali della Semaine de la Critique: Grand Prix e Prix Révélation. Viene distribuito in circa 20 paesi in tutto il mondo, tra cui gli Stati Uniti, e proiettato in numerosi prestigiosi festival internazionali, ottenendo svariati altri premi. In Italia, fra i riconoscimenti ottenuti, anche il Nastro d’Argento per la Miglior Fotografia a Daniele Ciprì, il Globo d’Oro per la Migliore Attrice a Sara Serraiocco e 4 Nomination ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento.
Dopo il successo di “Salvo”, scrivono il loro secondo lungometraggio, “Sicilian Ghost Story”. La sceneggiatura viene selezionata al Sundance January Screenwriters Lab vincendo il prestigioso premio Sundance Institute Global Filmmaking Award il premio che il Sundance Institute di Robert Redford consegna per “onorare registi emergenti provenienti da diverse regioni del mondo che possiedono l'originalità, il talento e la visione da essere celebrati come futuro del cinema mondiale”. Grassadonia e Piazza ricevono il premio a Park City nello Utah durante il Sundance Film Festival del 2016. “Sicilian Ghost Story”, prodotto da Indigo Film e Cristaldi Pics, entra in produzione a ottobre 2016. Il film aprirà la Semaine de la critique 2017 al festival di Cannes, uscendo nelle sale italiane il 18 maggio, distribuito da BIM.
Ad oggi, Fabio Grassadonia e Antonio Piazza continuano la loro attività di story editor e consulenti e sono entrambi visiting associate professors all’Università di Malta, dove insegnano Filmmaking e Scriptwriting nel contesto del Master in Film Studies della Faculty of Arts.
Info: cineclub.universitario@unisalento.it;

 

Lunedì, 11 Dicembre, 2017 - 00:02