Toni Capuozzo presenta il "Segreto dei marò”
"Potete credere per principio a Latorre e Girone quando dicono: «Siamo innocenti». Potete, sempre per principio, non credergli. Potete considerare le contraddizioni dell’indagine indiana importanti, oppure marginali. Ma chiedetevi: com’è possibile che dopo tre anni e mezzo i due marò non siano stati ancora rinviati a giudizio?" E' uno dei passi tratto dal “Segreto dei marò” il libro che Toni Capuozzo ha voluto dedicare alla vicenda, triste e paradossale, dei due militari pugliesi, che mercoledì 30 marzo presenterà alle ore 20:00 nel Palazzo della Cultura, nell'ambito della rassegna culturale Dialogos, organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Poggiardo.
Il 15 febbraio 2012 nell’Oceano Indiano due pescatori vengono uccisi da una raffica di colpi sparata da una nave mercantile. Nello stesso giorno la Enrica Lexie, petroliera italiana con a bordo un Nucleo Militare di Protezione, ha respinto un tentativo di abbordaggio. Nel giro di poche ore la nave italiana inverte la rotta e viene fatta ormeggiare nel porto di Kochi, e qualche giorno dopo i due fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, vengono arrestati. Comincia così il «caso marò», una vicenda che è diventata un limbo giudiziario fatto di inchieste approssimative, estenuanti dibattiti sulla giurisdizione e sull’immunità funzionale, rinvii e nulla di fatto.
L'Autore
Toni Capuozzo, nato in Friuli da padre napoletano e madre triestina, laureatosi in Sociologia a Trento, è giornalista dal 1979. Ha seguito, per la carta stampata (da «Lotta continua» a «Reporter», da «Panorama Mese» a «Epoca») e per la televisione (Studio Aperto, Tg4, Tg5), i conflitti in America Latina, Africa, Medio Oriente, Balcani e Asia. Dal 2001 cura e conduce il settimanale Terra!. Tra le sue pubblicazioni Il Giorno dopo la guerra (1996), Occhiaie di riguardo (2007), Adiós (2007) e Le guerre spiegate ai ragazzi (2012). Nel 2009 ha messo in scena, con Mauro Corona e Luigi Maieron, Tre uomini di parola, uno spettacolo i cui proventi hanno finanziato la costruzione di una casa-alloggio per il centro grandi ustionati di Herat (Afghanistan).
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