"Ti ho sempre amata"

C’eravamo accorti tutti di come lui la guardava, di come lui le parlava, per come lui si preoccupava. Lei era stata l’ultima ad accorgersene, o forse aveva solo fatto finta. Lui era “innamorato cotto di lei” ma cercava di nasconderlo a tutti, anche a se stesso e quando a lei fu tutto chiaro, era ormai troppo tardi, il suo cuore era già occupato. Come sempre ad un tratto ci si perde di vista ma lui  continuava a tenerla segretamente nel suo cuore. Strana vita la loro, lui sempre in giro per il mondo a progettare, perfezionare, sistemare strade, ponti e ferrovie, lei sempre al suo paesino, una decina di metri più avanti della sua casa paterna, “per stare vicina ai genitori”, a cui era  straordinariamente legata.  Lei aveva già un paio di figli  grandicelli,  quando lui ancora scapolo tornò al suo paese che era anche il paese di lei. Abitavano a poche centinaia di metri di distanza. Si incontrarono per caso nel giorno della festa patronale, Chiese e strade addobbate per la processione, lei con marito e figli, lui irrimediabilmente solo. Si salutarono con affetto e ricordando i vecchi tempi dopo un po’ i loro occhi si bagnarono.  Erano felicissimi d’essersi incontrati. Conobbe il marito e i loro bellissimi figli e lui era felice per lei, era felice di vederla felice. Restarono un attimo da soli mentre il marito ed i figli erano fermi davanti ad una bancarella. Fu un attimo che durò un’eternità, lui timido per tutta la vita trovò la forza di sussurrarle dolcemente:  TI HO SEMPRE AMATA.   Non voleva null’altro, non cercava nient’altro, solo dirglielo. Non so se a lei fece piacere sentirsi dire quelle parole dopo più di vent’anni e non so neanche se le sue guance diventarono rosse o meno.   So che lui dopo qualche minuto salutò  e l’indomani mattina si trovava già dall’altra parte del mondo.  In ritardo era riuscito a dire quello che avrebbe voluto farle sapere da una vita. Nei suoi occhi era rimasto lo sguardo di lei stupito, meravigliato, incredulo. Voleva solo dirglielo, farglielo sapere, comunicare un sentimento che per nulla al mondo desiderava fosse ricambiato. Voleva solo dirglielo e finalmente ce l’aveva fatta. Non so se mai si chiese cosa lei avesse in quel momento pensato né so se qualche volta si affacciarono in lui segnali di un possibile “pentimento”. Tornò poche altre volte al suo paese,  ma non si incontrarono più. Non provò mai a farsi una famiglia, avere dei figli, fu l’unica volta che pronunciò quelle belle parole d’amore e lei fu l’unica a cui le rivolse. Aveva vissuto una vita amando senza dirlo e senza soffrire, aveva vissuto “un modo distorto di amare”. Si spense che non era ancora “vecchio”.  Quel giorno in Chiesa c’erano tutti, amici,  parenti, conoscenti ma lui era sempre rimasto solo.
Non era riuscito ad amare nessun’altra quanto lei o forse non era riuscito  più ad amare.

Giovedì, 19 Giugno, 2014 - 00:06