Terribile incidente alle porte di Galatone, perde la vita un quarantatreenne di Galatina
Michele Contaldo, 43 anni, docente di filosofia galatinese, ha perso la vita ieri, poco dopo le ore 23 alle porte di Galatone sulla provinciale per Galatina. È finito contro una Opel Corsa guidata da A. L. V., anch’egli giovane galatinese. Alcuni testimoni hanno riferito di avere visto la vittima camminare in maniera traballante al centro della carreggiata destra in direzione di Galatina. Qualcuno è riuscito a scansarlo all’ultimo momento. Sembra che qualcun altro sia anche riuscito a parlargli ed abbia, intorno alle ore 22:50, avvertito il 113 e il 112 della grave situazione di pericolo.
Contaldo aveva in mano una busta di plastica bianca che conteneva un lettore dvd andato distrutto nell’urto. A giudicare dai danni riportati dalla Opel (il paraurti sul lato destro è spaccato e il parabrezza è sfondato ma l'airbag non si è aperto) l’impatto è stato terribile e Michele Contaldo probabilmente è morto sul colpo.
I sanitari del 118 di Galatina sono giunti per primi sul posto e non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Hanno poi dovuto occuparsi anche del traffico fino all’arrivo dei Carabinieri della Compagnia di Gallipoli e dei volontari della Protezione civile di Galatina. Il cadavere era vicino al centro della strada a circa quaranta metri dalla Corsa.
A. L. V., apparso subito sotto choc, è stato medicato e stabilizzato all'interno dell'ambulanza. La provinciale è stata a lungo chiusa al traffico. Alle ore 1:45 la salma è stata trasportata presso l'obitorio del 'Vito Fazzi' a disposizione del magistrato.
Ore 13:56
Appena la notizia si è diffusa in città in molti hanno ricordato il signore dai modi eleganti, quasi sempre vestito di nero, che girava a piedi. Michele Contaldo era, insegnante precario di filosofia. Aveva insegnato due anni fa al Liceo Pedagogico di Galatina e, quest'anno dal 22 gennaio aveva alcune ore presso l'Itis "Medi" di Galatone. Ieri pomeriggio aveva fatto gli scrutini della classe del serale in cui insegnava Tecniche della Comunicazione. I suoi alunni sono affranti. I colleghi ed il Preside lo ricordano come una persona mite che riusciva a farsi voler bene dagli studenti.
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