"Swapmuseum" per avvicinare i giovani alla cultura
Nel mese di gennaio e in seguito alla stipula del protocollo d’intesa, il progetto di innovazione sociale Swapmuseum ha ufficialmente preso avvio nei 7 musei del Sistema Museale d’Ateneo,conl’obiettivo di far vivere i musei universitari non solo a ricercatori e studiosi ma anche al resto della comunità, con particolare riferimento ai giovani dai 16 ai 25 anni.
Swapmuseum infatti è un progetto di audience development dei musei che mira ad avvicinare i giovani alle istituzioni culturali attivando un processo virtuoso di scambio di tempo, creatività e premi, allo scopo di rendere la cultura custodita nei musei più accessibile e parte della vita di tutti.
In questo senso l’accordo con l’Università del Salento porterà i giovani volontari, coinvolti nelle attività concordate con la direzione scientifica di ogni singolo museo, a prendersi cura dei beni comuni veicolo di conoscenza e tradizione della cultura del territorio. Grazie a questa nuova sinergia i musei diventeranno quindi dei veri e propri laboratori per l’espressione della creatività dei più giovani che potranno contare sul supporto del personale qualificato messo a disposizione dell’Università,
Casi come quelli dell’Università Luigi Bocconi diMilano, del Campus Einaudi di Torino o dell’Ateneo di Padova in Italia, della Columbia University, di Harvard e Yale negli USA dimostrano infatti come le istituzioni universitarie possono esercitare, attraverso i propri musei e progetti, un ruolo centrale non solo nella conservazione, nella ricerca e nell’esposizione dei beni custoditi, ma anche nella formulazione di processi di coinvolgimento sociale in grado di generare benessere e diletto con funzioni educative estendibili a diversi target di pubblico.
A partire dalla prima settimana di Gennaio, il percorso espositivo del MUSA - Museo Storico Archeologico dell’Università del Salento (primo museo universitario a sperimentare il progetto Swapmuseum)è diventato oggetto di conoscenza e reinterpretazione da parte di Alfredo, Deborah e Genni, studenti dell’Università del Salento che, a conclusione del loro percorso di studi, hanno iniziato un tirocinio curriculare pre laurea. Scegliendo di svolgere tre attività proposte da Swapmuseum, concepite con lo scopo di diffondere i contenuti culturali del museo e applicando concretamente le loro abilità, i ragazzi faranno da tramite per una cultura più accessibile a tutti. In questo caso di contro, al termine delle ore previste e grazie al protocollo di intesa stipulato con l’Università, ai ragazzi saranno riconosciuti dei Crediti Formativi Universitari, in altri casi invece delle premialità (buoni per l’acquisto di libri, musica, ingressi a cinema ecc…) messe a disposizione dal progetto.
Nei prossimi mesi il progetto si estenderà anche agli altri musei del Sistema Museale dell’Università del Salento, che rappresenta un unicum nel panorama dei musei universitari italiani e stranieri per la varietà, l’eccellenza e il pregio delle sue collezioni e che comprende il MAUS - Museo dell’Ambiente, il Museo di Biologia Marina “Pietro Parenzan”, il Museo Diffuso di Cavallino, il Museo di Ecologia degli Ecosistemi Mediterranei, il Museo Papirologico, l’Orto Botanico e il Teatro 3D Siba.
Il progetto Swapmuseum approda presso il Sistema Museale d’Ateneo dopo essere risultato vincitore del premio Share in Action della Fondazione Italiana Accenture come miglior progetto di sharing economy nella categoria non profit; dopo essere stato inserito da Fondazione Cariplo tra le 30 start up italiane più promettenti nell’ambito dell’innovazione culturale e dopo essere risultato tra i vincitori del Bando Con il Sud che partecipa di Fondazione con il Sud per l’attivazione di percorsi di volontariato culturale.
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