Stupore e sorpresa in Biblioteca a Galatina

La classe 'Prima manutenzione' del Professionale in visita alla mostra organizzata da Luca Carbone. L'assessore alla Cultura deciderà di prorogarla? I Licei grandi assenti

“Se non dovessi lavorare in campagna, verrei tutti i giorni qui a leggere”. Samuel ha sedici anni, abita a Seclì e frequenta la Prima A ‘Manutenzione’ dell’Istituto Professionale di Galatina.  La visita alla Biblioteca ‘Pietro Siciliani’ è cominciata da circa mezz’ora e il ragazzo è rimasto tanto colpito da ciò che ha scoperto da confessare ad alta voce il suo desiderio.
Il fascino del racconto di Luca  Carbone e la passione con la quale il curatore della mostra “Medicina e Scienza nelle Edizioni della Biblioteca Siciliani” riesce a comunicare le sue ‘scoperte’  fanno breccia anche nelle menti, spesso distratte, di venti giovani allievi di una scuola  ritenuta, a torto, poco attenta alla cultura umanistica.
Ritrovarsi nella stanza dei tesori della ‘Siciliani’ (con le cinquecentine e gli incunaboli a portata di occhio e di mano) dà un brivido anche a chi è abituato ad eccitarsi per un nuovo smartphone o per un videogioco in cui i morti ammazzati sembrano deprecabilmente reali. La scoperta che fra le immagini di quei libri appaiono piante, fiori, animali del nostro Salento  fa intuire come in cinquecento anni il mondo è cambiato rimanendo fondamentalmente uguale a se stesso.
Il dibattito si accende quando qualcuno sente che Averroè era un arabo e la civiltà occidentale deve molto a lui. L’informazione televisiva più diffusa fa coincidere oggi gli arabi con gli assassini dell’Isis. Nella biblioteca di Galatina i ragazzi scoprono che il mondo non è solo quello rappresentato sul teleschermo.
Ascoltare una domanda su Giovanni Gentile, ministro fascista, progettista dell’Enciclopedia Treccani, e la sua influenza sui contenuti di quei grandi volumi di colore marrone con incisioni in oro, è un fatto che lascia basito l’insegnante accompagnatore e fa infervorare la preparatissima ‘guida’.
La grande attrazione nella sala dedicata alla mostra con il grande tavolo ricoperto dalla tovaglia in damasco originale dell’800 (uguale a quello della tenda) è l’applicazione messa a punto dal team di Lucio De Paolis, ingegnere galatinese e docente dell’Università del Salento, che consente di sfogliare i libri antichi senza toccarli. I ragazzi acquisiscono subito la tecnica e si divertono a girare le pagine e a zoomare proprio come fanno sui loro telefonini.
Dopo un’ora cominciano a dare segni di stanchezza. Ricevono i complimenti di Luca Carbone (“La vostra è la  seconda classe che viene a visitare la mostra”) e poi si avviano verso viale Don Bosco con la promessa di ritornare per visitare il Museo.

Sembra incredibile che la mostra sia stata vista solo da due classi. Ieri era l’ultimo giorno di apertura. Forse è bene che Daniela Vantaggiato, assessore alla Cultura, dovrebbe valutare l’opportunità di tenerla ancora aperta e promuoverla in tutte le scuole di Galatina. L’esperienza dei ragazzi del Professionale dimostra che ai giovani occorre offrire opportunità di scoperta e non limitarsi all’ordinario.
“Medicina e Scienza nelle Edizioni della Biblioteca Siciliani” può essere un’occasione per far avvicinare ai libri e farli amare.
A Galatina ci sono quattro Licei, un Istituto tecnico ed uno Professionale.  Gli studenti e gli insegnanti vengono, per la maggior parte, dai paesi limitrofi. Non possono lasciare l’Ombelico del Salento senza avere scoperto i suoi tesori più preziosi.

Martedì, 14 Ottobre, 2014 - 00:07

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