Spalancata la "Porta della Misericordia" galatinese

Mille persone varcano la soglia dell'ingresso centrale della Basilica orsiniana

“Non l’ha spinta con le mani come ha fatto il Papa”. La signora con i capelli bianchi ben pettinati si rivolge delusa  alla sua amica nella calca di fedeli che pressano per attraversare la ‘Porta della Misericordia’ della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria. Il massiccio portone di legno dell'ingresso centrale del Tempio orsiniano è stato appena spalancato. Sono le ore 18:03 di una gelida serata, storica per la città di Galatina, 15 dicembre 2015. Per la prima volta un edificio di culto cattolico galatinese diventa anche luogo giubilare. Fino al 20 novembre 2016 tutti i credenti che lo visiteranno e, dopo essersi confessati ed aver preso l’eucaristia, pregheranno secondo le intenzioni di Papa Francesco riceveranno l’indulgenza plenaria che potranno applicare a se stessi o anche ai defunti.
Centinaia di persone si erano date appuntamento, alle ore 17:30, davanti alla Chiesa di San Luigi e poi, in processione, avevano raggiunto piazzetta Orsini già gremita di gente. Quando il chierichetto crucifero ha salito i gradini del protiro con i due leoni  la porta è stata semplicemente aperta dal di dentro senza che nessuno da fuori la toccasse.
Don Francesco Coluccia, vicario della Vicaria di Galatina, indossando il piviale (un mantello) viola, l’ha varcata cantando, seguito dai confratelli sacerdoti e parroci provenienti anche da Collepasso, Cutrofiano, Sogliano Cavour e Soleto.
A indossare la fascia tricolore in rappresentanza del Sindaco, c’è Patrizia Sabella, assessore al turismo, accanto a lei  Fernando Baffa, presidente del Consiglio Comunale. Sono presenti anche Antonio Orefice e Domenico Angelelli, rispettivamente comandante e vicecomandante della Polizia Locale, Osvaldo Leo, maresciallo dei Carabinieri e Giovanni Bono, vicequestore aggiunto della Polizia di Stato.
I controlli di sicurezza sono discreti ma presenti. Agenti e carabinieri in borghese ed in divisa presidiano la zona intorno alla Basilica. I Vigili Urbani e i volontari della Protezione Civile sono presenti ad ogni angolo di strada.
Dal primo pomeriggio tutta la Basilica è stata passata al setaccio dagli uomini del Commissariato.
Quando fra’ Rocco Cagnazzo, alle ore 18:14 intona il canto giubilare le tre navate e i due ambulacri della Chiesa sono pieni di fedeli e molti sono rimasti fuori. Si stima che siano presenti quasi mille persone.
“Dio usando misericordia nei nostri confronti –dice don Francesco Coluccia nell’omelia- ci toglie la vergogna e ci fa vivere non più da giudici o disgregati o nemici gli uni degli altri, ma spalla a spalla in unità. Dio rende bella la comunità, la sua Chiesa, mediante la sua misericordia e chiede che tutti gareggiamo nello stimarci a vicenda trovando sempre in ciascuna parrocchia ciò che unisce e mai divide, giungendo a gioire per il bene che la Provvidenza vi opera”.
“L’ingresso in questa gloriosa e stupenda basilica –aggiunge- ci dice l’immersione nella storia della salvezza raffigurata in queste campate per essere rivisitati dalla grazia di Dio. L’annuncio della sua Parola ci farà gustare la sua misericordia che ci ringiovanisce. Non più rughe provocate dal peccato, ma sguardi splendenti dell’amore di Dio che emanano la gioia dello Spirito Santo.  Torniamo a gioire!”

Mercoledì, 16 Dicembre, 2015 - 00:07

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