"Sono un medico. Dopo 12 anni riprendo la valigia e torno a Galatina"

Sono un medico laureato in medicina e chirurgia cinque anni fa, prossimo alla laurea specialistica, malgrado gli eventi funesti politici, sociali ed economici. Finchè poi un giorno la famigerata ”crisi”, ovvero tutto il malcostume colpisce anche in casa tua. Ed ecco che anche tu ti ritrovi con gli occhi spalancati a chiedere dove tu possa aver sbagliato. Il torpore in cui finora hai vissuto rappresenta lo strascico finemente rimpinzato di false credenze e moralità.  Fin da piccolo ti insegnano a credere in quegli stessi ideali che trucidamene cadranno davanti ai tuoi occhi da adulto.
Certo, impegnarsi nella vita premia sempre, ma evidentemente solo gli eletti. Ti ritrovi pertanto con una bella laurea in mano e non solo, anche il dottorato di ricerca, tanto prestigioso, la specialistica quinquennale, e se riesci a svolgere tutto nei tempi giusti, non anni morti, hai raggiunto l’età fisiologica per mettere su famiglia, perché anche l’orologio biologico ti richiama all’ordine.
Ma fermati un attimo, sei senza lavoro. E allora inizia la trafila  dell’elemosina del lavoro, quale lavoro, bisogna inventarselo, oppure se sei fortunato, qualcuno per benevolenza divina, ti sponsorizza, il posto giusto, i voti giusti, il vestito giusto, la cravatta ben annodata, la gonna pudica al ginocchio, la pancia non gravida ed è fatta. E gli ideali, il giusto cammino, il catechismo pomeridiano che fine hanno fatto?!
Poi ecco la sveglia ormai comunque in ritardo sulla tabella di marcia, possibile che tu non sia stato abbastanza traffichino in questi anni in modo da assicurarti le giuste conoscenze, hai solo studiato e che cosa? Sei uno stupido per l’ennesima volta, dietro quegli ideali c’erano i subliminali, non hai prestato attenzione. Ingenuo un’altra volta. Dunque inizi i tuoi colloqui di lavoro, mandi un’e- mail al direttore generale che non ti risponde, allora qualcun altro forse lo fissa per te, ti presenti in forma smagliante perché credi che questa sarà la tua occasione e alla prima domanda risulti ancora impreparato, ovvero chi ti sponsorizza?!! Sei di destra o di sinistra, sei di centro o sei nulla, si nullafacente , il solito precario. Ma la colpa è solo tua, ancor di più dei tuoi genitori meridionali che con enorme fatica han mandato il proprio figlio/a a studiare nella polenta per accedere alle migliori università, tutto inutile, quando poi ti ritrovi a far il colloquio con un leghista patriottico, fiero della sua Italia che ti chiede dove sei cresciuta e che cosa ci fai lì, che ti fa intendere che l’unica strada probabilmente è la gavetta eterna sottopagata e derisa. Dopo l’ennesima sconfitta/umiliazione cerchi di ritornare ai tuoi ideali e sfrutti le tue capacità, vorresti far ricerca , si ma dove? E soprattutto quale laboratorio locale in mano alle baronie?. Si perchè essere ricercatrice in laboratori fittizi o meglio in progetti top secret è da pochi, pochissimi, le tue idee bocciate, cestinate, provi la carriera universitaria, ma come si diventa professore, devi pubblicare molti articoli ma come se non puoi sperimentare, qualcuno più furbo di te ha imparato la legge del baratto, ti regalo manodopera e tu mi includi in qualche studio, ti piazzo  il farmaco e mi regali un incarico.
Così ancora una volta cerchi il prof che magari ti ha insegnato a essere un bravo medico, che crede ancora per ¼  a quei famosi ideali, ma non c’è speranza, ormai troppo anziano , talmente anziano che non si schioda neppure lui da quella sedia e quando andrà in pensione , ritornerà al lavoro con un contratto di libero professionista fino a che anche il bastone smetterà di reggerlo.
Cosa ti resta? Se sei fortunato riprendi la valigia con cui sei arrivato 12 anni prima e ritorni nella tua terra, a casa di mamma e papà, si ma da medico.

Martedì, 4 Febbraio, 2014 - 00:08

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